Moraglia a Roma con 500 pellegrini

Sono partiti oggi e raggiungeranno la capitale per pregare con Papa Francesco per la pace in Siria
Di Nadia De Lazzari

È grande la mobilitazione nella diocesi veneziana per la pace in Siria e nel mondo intero. In tanti hanno accolto l’appello di Papa Francesco e molti partono in pellegrinaggio. Nell’Anno della Fede da Venezia e dalla provincia cinquecento pellegrini e una decina di sacerdoti accompagnati dal patriarca Francesco Moraglia, oggi, sono a Roma. Partiti all’alba, in pullman, rimarranno fino a domenica.

Domani, in Piazza San Pietro, dalle 19 alle 24, parteciperanno alla veglia indetta dal Santo Padre. I pellegrini pregheranno, digiuneranno e si recheranno sul luogo dove Pietro e Paolo hanno professato la loro fede con il martirio. Oggi sono in San Giovanni in Laterano; domani mattina in San Paolo fuori le mura e nel pomeriggio in Santa Maria Maggiore. Domenica si trasferiranno in Vaticano dove il Papa presiederà nella basilica di San Pietro la liturgia concelebrata dal patriarca Moraglia. Successivamente, a mezzogiorno, in Piazza San Pietro il gruppo seguirà l’Angelus.

I sacerdoti sono una decina. Tra questi: Orlando Barbaro, Ottavio Bolis, Natalino Bonazza, Giuseppe Camilotto, Gino Cicutto, Luigi Vitturi, Andrea e Giovanni Volpato. Due i diaconi, Gianfranco Fiorin e Tiziano Scatto. Tra i laici Alvise Simonato, responsabile dell’ufficio pellegrinaggi diocesano: «Il viaggio rappresenta una testimonianza di fede e solidarietà». Ancora. Francesco Bagagiolo e Antonella Nalesso, responabili dell’Agape di Campalto, associazione per l’assistenza e l’inserimento sociale di persone disabili: «Lo scorso 15 agosto eravamo dal Papa a Castel Gandolfo tra la gente. Ci ha benedetti. Ho chiesto a una guardia del corpo di scattarci una foto ma si è rifiutata: ”Sono in servizio”, poi ha aggiunto: “Presto, passatemi la macchina fotografica, questo Papa vuole queste cose». Tra gli assenti monsignor Valter Perini: «Sono dispiaciuto. Mi ero iscritto ma ho dovuto rinunciare. Sto vivendo giornate intense con i catechisti. Mi unisco al digiuno e alla preghiera».

Anche i padri armeni dell’isola di San Lazzaro hanno accolto l’accorato appello del Papa. Pregheranno e digiuneranno per la Siria e il Medio Oriente. L’abate Elia Kilaghbian conosce bene quelle martoriate terre. È nato là, in Siria, ai confini con la Turchia dove ancora vive la sua famiglia: «La pace sgorga quando c’è serenità. Non cominciamo a chiedere la pace materiale quando non c’è armonia nelle nostre anime. Chiediamo che la misericordia di Dio dia pace nel mondo».

Anche a Mestre, nel Duomo di San Lorenzo, domani alle 21, avrà luogo una veglia di preghiera per la pace curata dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia