«Montagna di posta ferma al centro di via Torino»

Denuncia di Vittone (Uil): «L’azienda ha tagliato i portalettere grazie all’accordo nazionale siglato dagli altri sindacati, ora si accumulano bollette già scadute»
Di Gianni Favarato
PELLICANI MESTRE 04/07/08 Via Torino, Poste Italiane, POSTamat clonato. © Bertolin M.
PELLICANI MESTRE 04/07/08 Via Torino, Poste Italiane, POSTamat clonato. © Bertolin M.

«Bollette di luce, gas e telefono già scadute; lettere raccomandate con ricevuta di ritorno in attesa di consegna da settimane e perfino montagne di biglietti augurali». A denunciare la drammatica situazione delle Poste veneziane è il segretario generale provinciale del sindacato Uil Poste, Daniele Vittone: «La situazione al Centro primario di distribuzione di via Torino a Mestre, ovvero il luogo da dove parte la posta da recapitare, è drammatica e del tutto inaccettabile. Attualmente sono ferme migliaia e migliaia di lettere di auguri di Natale, che arriveranno forse quando saranno finite le feste, bollette ormai scadute e perfino raccomandate mai consegnate».

Nel resto della provincia, secondo il rappresentante della Uil Poste «non va meglio, soprattutto per la mancanza di postini, il cui numero è in continua riduzione. Sia ben chiaro, questa grave situazione è da attribuire, in primo luogo, all’accordo sindacale firmato a livello nazionale da Cgil, Cisl, Ugl, Failp e Confsal il 29 aprile dell’anno scorso e ai successivi accordi regionali che noi come Uil Poste non abbiamo firmato al pari dell’accordo nazionale».

Vittone attacca duramente i dirigenti di Poste Italiane «che stanno solamente portando alla rovina un servizio storico e fondamentale anche oggi, malgrado le nuove tecnologie di telecomunicazione».

Il sindacalista della Uil spiega che l’accordo siglato con le Poste dalle altre organizzazioni sindacali «prevede il taglio di un notevole numero di portalettere a Mestre, tagli che si vanno a sommare a quelli del 2008 e 2010 che hanno ridotto la forza lavoro a Mestre del 40 per cento. Ciò significa che per consegnare la posta nel bacino di Mestre, che comprende anche Marcon e Quarto d’Altino, sono rimasti in totale appena 90 postini, un numero nettamente insufficiente, come dimostra la montagna di bollette e corrispondenze non consegnate tutt’ora in giacenza. Il resto aggiunge Vittone «lo fanno i motorini usati dai postini fermi per mancanza di revisione, mentre quelli che circolano hanno pneumatici usurati, impianti elettrici che non funzionano, cavalletti rotti. Tanto è che ci sono portalettere che consegnano la posta in macchina per mancanza di motorini. Morale della favola, se sono fortunati, gli utenti, come al solito quelli che pagano di più questa situazione, si vedranno recapitare la posta ogni 2 o 3 settimane».

Il segretario della Uil Poste lancia, quindi, un appello alla dirigenza delle Poste veneziane di tornare sui suoi passi e smetterla con i tagli. «Avevamo previsto i ritardi e i disagi, ma non così drammatici», conclude Daniele Vittone. «Noi l’avevamo detto che questo accordo gettava nella confusione un settore che è già vittima di mancanza assoluta di regole e di rispetto per i cittadini utenti che hanno il diritto di ricevere al più presto bollette e corrispondenze inviate per posta. Non a caso noi della Uil non abbiamo firmato gli accordi nazionale e regionale, proprio perché non condividiamo questo disastro e soprattutto non abbiamo voluto diventare complici di una dismissione annunciata delle Poste Italiane».

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