Monossido di carbonio ricoverata una donna
MUSILE. Intossicazione da monossido di carbonio, una donna di Croce di Musile ricoverata d’urgenza ieri sera. La donna vive con la numerosa famiglia, di origine kosovara, in un’abitazione di via Bosco, poco lontano dalla ferrovia.
Ieri sera verso le 19.30 ha iniziato ad accusare un forte mal di testa e sensazione di vomito. Il marito l’ha portata al pronto soccorso di San Donà per una visita urgente quando i dolori sono diventati insopportabili. I sanitari del reparto di San Donà hanno sentito un odore acre che aveva impregnato i vestiti e hanno allertato immediatamente i vigili del fuoco con i carabinieri per un controllo dell’abitazione, sospettando che fosse satura di monossido di carbonio.
I vigili del fuoco sono subito intervenuti a Croce con una squadra di Jesolo e poi con quella di San Donà, che era impegnata in un altro intervento. Hanno accertato la perdita che proveniva dalla stufa, probabilmente da un tubo rotto. La donna è stata trasferita d’urgenza in autolettiga a Marghera nella camera iperbarica, per ripristinare i valori normali come avviene in questi casi.
Le sue condizioni sono rapidamente migliorate in serata. Nessuna conseguenza per i figli e le altre persone e parenti che vivono nella casa dove probabilmente lei era rimasta più tempo degli altri nell’arco della giornata e per questo si era intossicata con le esalazioni nocive e assai pericolose. Se fosse accaduto di notte, tutti i residenti avrebbero rischiato la vita. Alcune settimane fa era accaduto un episodio molto simile in un’abitazione di San Donà, in via Monza, dove una famiglia, padre, madre e due figli piccoli, avevano vissuto la medesima esperienza. Erano andati tutti per precauzione nella camera iperbarica, ma fortunatamente anche per loro non c’erano state gravi conseguenze.
Giovanni Cagnassi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia