Monossido di carbonio, due in ospedale
Spinea. Gli immigrati hanno acceso in casa un braciere a carbonella, sono vivi grazie a vigili del fuoco e Suem 118
29 LUGLIO 2004 SPINEA (VE) VIA SANREMO. (c) LIGHT IMAGE STUDIO
SPINEA. Ancora un’intossicazione. Ancora il monossido di carbonio. Esattamente una settimana fa, due ragazzi vicentini, di 21 anni, Alex Ferrari e Luca Bortolaso, morivano nel sonno in una villetta di montagna nel Veronese per le esalazioni da monossido. I due giovani per riscaldarsi avevano messo, durante la notte, alcune braci all’interno di un secchio, nella stanza dove dormivano. Poi avevano chiuso la porta e al mattino dopo dei due ragazzi rimanevano soltanto i loro corpi esanimi e quel fumo che impregnava la stanza. E ora un’altra disattenzione, con conseguenze non letali. Ma la pericolosità dovuta allo scaldarsi con un braciere dentro casa è alta, altissima.
Ieri mattina due persone, di nazionalità straniera, a Spinea, sono rimaste intossicate dal monossido. L’allarme è scattato alle 6.40 del mattino in un appartamento di via Pozzuoli 13 nella località Orgnano. A chiamare i soccorsi sono stati gli inquilini stessi che hanno allertato il 118 perché non si sentivano bene. Fin da subito i sintomi erano quelli derivanti da inalazione da monossido. A intervenire sul posto anche i vigili del fuoco di Mestre e la polizia locale di Spinea. Quando i pompieri sono arrivati hanno capito subito che la causa dei giramenti di testa era la presenza del gas nella stanza. I due per scaldare l’ambiente avevano messo un braciere a carbonella all’interno dei locali. Una pratica pericolosa che può condurre alla morte. Uno dei due, un senegalese di 39 anni, I.T. queste le sue iniziali, è rimasto intossicato in modo più grave ed è stato trasportato al Pronto soccorso di Mirano in codice giallo. Per l’altro i sintomi erano più lievi e non è finito in ospedale. Il senegalese è stato trasferito nella camera iperbarica di Marghera, per il trattamento da intossicazione. Questi possono essere non continuativi, durare alcune ore e proseguire per giorni. I vigili del fuoco hanno ripristinato lo stato dell’abitazione.
L’intossicazione da monossido è una delle cause più frequenti di morte per intossicazione inalatoria. Questo sia per il malfunzionamento dei sistemi di riscaldamento domestico (incendi, caldaie, caminetti a legna, a carbone, caldaie a cherosene) sia per la ventilazione non adeguata delle auto. I sintomi tipici sono cefalea, nausea, vomito. I livelli più alti di monossido possono provocare vertigini, astenia, debolezza, dispnea da sforzo e dolore toracico, o effetti cardiocircolatori come tachicardia o cardiopalmo.
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