Monopattini, a San Donà arriva la scure. Già una ventina i multati. «Troppo pericolosi»
In piazza Indipendenza i giovani sui mezzi elettrici sfrecciano tra marciapiedi e portici, le proteste di cittadini ed esercenti. Rizzello: «Servono i sequestri»
SAN DONA’. Linea dura contro i monopattini in centro città a San Donà, una ventina le sanzioni elevate in poco più di due settimane. La pazienza ha un limite e ora sono scattate le prime multe.
La polizia locale di San Donà ha iniziato i controlli serrati, su sollecitazione di tanti cittadini e commercianti preoccupati per i ragazzi che sfrecciano sui monopattini soprattutto lungo i marciapiedi di piazza Indipendenza che risultano particolarmente invitanti per queste gare di velocità. Gli scontri sono stati miracolosamente solo sfiorati. A rischio sono in particolare i camerieri dei bar con vassoi tra le mani, ma anche anziani e bambini.
Diversi mesi fa il primo allarme era stato lanciato da Lucia Camata che aveva evidenziato di essere stata sfiorata, quasi in segno di sfida, da un gruppo di giovani perché non si era spostata. A continuare nella protesta sono ora Giovanni e Gionni, titolari dei bar Tiffany, Brollo e Venezia: «Non ne possiamo più, ogni volta che usciamo con i vassoi per servire le terrazze esterne rischiamo di essere travolti».
Un signore sulla carrozzina ha chiesto più volte l’intervento delle forze di polizia perché temeva di essere centrato sotto i portici. Altri negozianti si sono lamentati anche per la presenza di balordi in piazza Indipendenza che hanno causato danni ai magazzini e dentro gli ingressi privati della piazza, soprattutto durante le ore notturne quando non ci sono controlli delle forze di polizia in questa zona “calda”.
Gli agenti hanno iniziato a controllare le zone del centro dove il fenomeno è più diffuso e sono state elevate le prime sanzioni da 40 euro. «Non è abbastanza», dice il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Massimiliano Rizzello, «a questo punto oltre alla sanzione, che non è poi molto elevata, i monopattini devono essere sequestrati immediatamente informando le famiglie che dovranno pagare per poterli riavere. È il solo modo convincente per placare questo fenomeno molto pericoloso che rischia di causare incidenti anche molto gravi». —
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