Monica Busetto trasferita nel carcere di Verona

Omicidio Pamio: stupiti i legali della donna condannata in appello all’ergastolo: «Sarà ancora più sola, i genitori sono malati non potranno andare a trovarla»
Interpress/ M.Tagliapietra. 03.03.2016.- Monica Busetto nella abitazione del papà Benito a Castello 620/L.
Interpress/ M.Tagliapietra. 03.03.2016.- Monica Busetto nella abitazione del papà Benito a Castello 620/L.

VENEZIA. Monica Busetto è stata trasferita improvvisamente dal carcere della Giudecca a quello di Verona: ieri mattina le è stato detto di preparare la sua roba e così ha lasciato Venezia, su disposizione dell’autorità giudiziaria.

Stupiti i legali della donna, condannata venerdì all’ergastolo dalla Corte d’assise d’appello, per l’omicidio dell’anziana vicina di casa, Lida Taffi Pamio, avvenuto a Mestre nel dicembre del 2012, e che proprio in queste ore stanno preparando l’appello alla stessa Corte per chiedere quanto meno gli arresti domiciliari in attesa della sentenza in Cassazione, contestando il rischio di fuga.

«Siamo andati a trovarla sabato e l’avvocato Busetto anche lunedì: Monica è sotto choc, ancora incredula di ritrovarsi nuovamente in carcere», commenta l’avvocato Alessandro Doglioni. «Almeno questa volta ci hanno avvisato nell’immediatezza del trasferimento: durante la precedente carcerazione preventiva fu trasferita a Pozzuoli senza neppure dirci niente: andammo a trovarla in carcere e non la trovammo. Perché l’abbiano fatto non ci è stato detto: forse c’erano problemi con alcune detenute. Certo sarà ancora più sola: gli anziani genitori non hanno la patente e non stanno bene, andare fino a Verona per loro sarà impossibile».

Un caso giudiziario che farà discutere a lungo, perché Busetto è stata condannata per omicidio volontario che avrebbe compiuto per tensioni di vicinato sull’impeto di un raptus omicida. Già in primo grado era arrivata la condanna a 24 anni. La prova regina riguardava le tracce infinitesimali di Dna della vittima trovate al secondo esame su una collanina spezzata che Busetto aveva in casa.

Ma nel frattempo - è noto - nel dicembre del 2015 Susanna Milly Lazzarini ha ucciso un’ altra donna, Francesca Vianello, e il suo Dna è risultato essere quello del sudore frammisto a sangue trovato sulla scena del delitto Pamio e per anni rimasto senza un riscontro.

Lazzarini si è prima accollata la responsabilità anche del delitto Pamio, tanto che Monica Busetto venne scarcerata dopo oltre 2 anni in carcere, salvo a luglio tirare in ballo anche l’ex operatrice sanitaria, raccontando che aveva partecipato alla parte finale del delitto, infliggendo con il coltello il colpo mortale. Tra i testi nel fascicolo d’accusa - ma non ascoltate durante il processo - anche le testimonianze di alcune detenute che raccontarono delle promesse di soldi di Busetto a Lazzarini perché insistesse sulla sua autoaccusa.

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