Mondo della musica in lutto per la morte di Marco Sacchetto

Il 47enne stroncato da infarto nella notte tra sabato e domenica dopo una serata al bar. Era promotore di molte iniziative dedicate al reggae e tifoso della Reyer. Il ricordo di “Rastasnob”

MESTRE. Mondi della musica e dello sport in lutto per la morte di Marco Sacchetto, che avrebbe compiuto 47 anni il 4 febbraio.

È lui, anima di mille iniziativa musicali dedicate al reggae e grande tifoso della Reyer Basket l’uomo trovato morto nella notte tra sabato e domenica a Favaro Veneto, colpito da un infarto mentre stava tornando a casa in via delle Muneghe dopo aver trascorso qualche ora al bar centrale di Favaro a giocare a carte con gli amici e a guardare la partita di calcio dell’Inter alla tv. Già al bar Sacchetto aveva accusato un malore, ma non gli aveva dato troppa importanza, pensando che quello al petto e al braccio fosse un dolore passeggero, come capita a volte. Verso mezzanotte però si è incamminato verso casa dove però non è mai arrivato. Sacchetto è stato trovato morto dopo alcune ore, e le ferite sulla testa avevano in un primo momento fatto pensare a un aggressione, ma l’ ipotesi è stata poi smentita dal medico legale interpellato dalla polizia che ha confermato l’infarto ritenendo le ferite alla testa compatibili con la caduta.

La notizia della morte del 47enne, di professione tecnico dell’Aprilia di Noale, ha gettato nello sconforto i familiari e i tanti amici che, assieme a lui, condividevano la passione per la musica reggae e la Reyer. Sacchetto era tra i protagonisti della rivista Rastasnob, collaboratore di Radio Base Popolare e tra i fondatori del Rototomsunsplash, tra i più importanti e conosciuti festival di musica reggae in Italia, dal 2009 trasferito in Spagna. «Quando c’era da organizzare qualche iniziativa nel nome della musica reggae lui c’era», lo ricorda l’amico di sempre, Steve Giant, «era buono come un pezzo di pane. Perdo un amico e la città perde un protagonista della sua scena musicale. Troveremo il giusto modo per rendergli omaggio».

Ieri sera intanto è stata dedicata a lui la serata reggae che si è tenuta allo Spazio Aereo di Marghera, programmata da tempo. «Ci mancheranno molto la sua bontà e la passione che metteva nelle cose», dice ancora Steve Giant. È un dolore che investe anche la squadra di pallacanestro Reyer, di cui non perdeva neppure una partita. Squadra che pochi giorni fa ha pianto anche un altro tifoso, Roberto Paties Montagner. Marco Sacchetto lascia l’anziana madre Claudia, la sorella Luana, il cognato Alessandro Gatto e il nipote Marcello, al quale era molto legato. La data dell’ultimo abbraccio non è stata decisa, ma sono moltissimi gli amici che si preparano ad abbracciarlo per l’ultima volta.

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