Mondiale di dragon boat, la sfida del Trifoglio rosa
MESTRE. Quella delle donne della squadra di dragon boat del Trifoglio rosa di Punta San Giuliano è una bella storia di coraggio e amicizia. Donne unite da una malattia che fa paura, il tumore al seno, che ora sono una simpatica e sorridente squadra che si prepara a gareggiare ai campionati mondiali di dragon boat che si terranno per la prima volta a Venezia, dal 3 al 8 settembre.
La voga ha il potere non solo di divertire ma anche di essere un efficace strumento terapeutico per superare il decorso post operatorio dopo un intervento chirurgico al seno. E queste donne, dalle storie e dai nomi diversi, sono le migliori testimonial della prevenzione e della forza che deve animare chi sopravvive al tumore. «Gli diamo una pagaiata al tumore» è il motto della squadra che ieri mattina è stata presentata a Punta San Giuliano. Presente il sindaco Luigi Brugnaro, l'assessore comunale al Turismo, Paola Mar, il consigliere delegato Giovanni Giusto, la presidente del “Trifoglio Rosa” di Mestre, Daniela Galletta, il presidente del Comitato organizzativo Mondiali dragon boat, Andrea Bedin, il presidente di Canottieri Mestre, Augusto Gandini, e, in rappresentanza della Casa di cura Giovanni XXIII di Monastier, l’amministratore delegato Gabriele Geretto, il radiologo Francesco Di Toma e il senologo Pasquale Piazzolla.
Ma soprattutto c’erano loro: Manuela, Ivonne, Larisa, Cristina e le loro compagne, donne dai 35 ai 70 anni, che ora parteciperanno alla competizione a bordo dell'equipaggio “in rosa” formato con altre donne italiane, che hanno vissuto la loro stessa esperienza, brillantemente superata proprio anche grazie alla pratica del dragon boat.
«Queste sono donne», ha sottolineato il sindaco, «che è bello far conoscere e di cui poter parlare e a cui va la nostra ammirazione, perché hanno avuto la capacità di reagire ad una malattia, creando poi da un problema una opportunità per vivere ancora più pienamente la loro vita. Un insegnamento che ognuno di noi dovrebbe fare proprio, sia nella sua esistenza personale sia in qualità di componente 'attivo' della nostra città». Per la prima volta i mondiali di dragon boat arrivano in laguna ed è bene ricordare che quattro atlete veneziane hanno vinto altrettanti bronzi ai campionati di Mosca dove hanno rappresentato l’Italia assieme ad atlete romane. La squadra veneziana viene sostenuta dalla casa di cura Giovanni XXIII di Monastier, in provincia di Treviso, punto di riferimento per i controlli e le cure delle donne malate al seno visto che ci lavorano due esperti senologi come il primario Roberto Busolin e il medico Pasquale Piazzolla. Il via alla manifestazione il 4 settembre con le squadre che dal Tronchetto raggiungeranno campo Santa Margherita. E ci sarà la cerimonia dei fiori per ricordare le tante amiche che non ce l’hanno fatta. Prime prove dal 5 settembre sui 500 metri con la barca da 20 posti.
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