Molotov contro il Morion, denunciati due giovani

I responsabili sono due giovani veneziani di 22 e 28 anni. L’attentato non è stato di matrice politica, ma il tentativo di una vendetta dopo una rissa nella notte
FURLAN INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA.- ATTENTATO CON UNA BOTTIGLIA INCENDIARIA AL MORION. NELLA FOTO TOMMASO CACCIARI.
FURLAN INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA.- ATTENTATO CON UNA BOTTIGLIA INCENDIARIA AL MORION. NELLA FOTO TOMMASO CACCIARI.

VENEZIA - Sono stati scoperti e denunciati dalla Digos della Questura di Venezia i responsabili dell’attentato al centro Morion di Venezia domenica scorsa. Si tratta di due giovani veneziani, E.R., 28 anni, e F.V., 22, e la loro azione non ha una matrice politica, ma, come ha sottolineato la Digos, va ricondotta ad uno screzio avvenuto poco prima del lancio con alcuni giovani che i due indagati hanno ritenuto, erroneamente, fossero del centro Morion.

Il 28enne, intorno alle 4, sarebbe stato aggredito, in seguito ad un futile diverbio, da alcuni giovani che lui avrebbe ritenuto fossero punk e frequentatori del Morion. Così ha prima appiccato il fuoco ad una porta del centro sociale Morion di Venezia e poi, visto che le fiamme non avevano attecchito più di tanto, ha preparato in fretta e furia una molotov rudimentale prendendo una bottiglietta trovata sul posto, riempita del carburante per il suo barchino e, una volta ’tappatà con uno stoppino di carta, lanciandola dentro lo stabile.

La molotov però non si è incendiata. Determinante per la soluzione del caso, risolto in poco tempo dalla Digos, la testimonianza di una signora che abita vicino a Morion e che s’era intrattenuta con il ’palò. La donna ha riferito che il giovane con cui aveva parlato era veneziano e di una zona ben definita, vista la parlata. Il filmato di una telecamera ha dato ulteriori elementi alla polizia: le immagini inquadravano un barchino che si allontanava. I colori sul fianco dello scafo hanno portato le volanti ad individuare il natante. Il barchino, di proprietà di un veneziano (estraneo alla vicenda), era stato prestato da quest’ultimo ad un amico. Il figlio di questi, E.R. lo aveva preso per muoversi per la città, individuato e messo alle strette ha confessato. Per lui e l’amico l’accusa è di incendio doloso. (ANSA).

Argomenti:incendimorion

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia