MOLLO TUTTO E VADO VIA / La storia di Stefano e Ilenia: «Le Filippine casa nostra, per ora»
MESTRE. «Ancora prima di incontrarci sentivamo che l’Italia ci stava stretta, poi nell’aprile del 2009 siamo stati nelle Filippine: e ci siamo sentiti a casa». È stato, come si dice, amore a prima vista. Ilenia Onesto, 40 anni, e Stefano Reffo, di 37, non ci hanno pensato due volte. Si sono guardati negli occhi e hanno deciso: «Ci trasferiamo».
«È stata una scelta votata all’unanimità», dice scherzando Ilenia. E così, pochi mesi dopo, si sono trasferiti, lasciando a Mestre i loro lavori: lei prima commessa in una gioielleria e poi barista al Fral di piazza Carpenedo, lui responsabile qualità per una ditta a Monastier e maestro di kick boxing. Ora Ilenia e Stefano vivono nell’ isola di Camiguin, dove gestiscono il Nypa Style Resort ( www.thebeaches.jimdo.com) nel villaggio di Bug-Ong immerso in un giardino di alberi e fiori.
«Nel nostro primo viaggio ci siamo sentiti subito a casa per il sorriso contagioso della gente, che riesce a farti sorridere anche in un giornata “no”», racconta ancora Ilenia, spiegando che «la scelta di Camiguin è arrivata proprio per caso. All'inizio noi desideravamo il "classico" fronte-mare, ma visti tanti terreni che non ci andavano bene, abbiamo ripescato, dopo circa 8 mesi da quando avevamo visto l’annuncio, l’isola di Camiguin».
I due hanno fatto i bagagli, hanno portato con loro i tre gatti e sono partiti, con le idee chiare: «Se ci piace lo prendiamo, altrimenti affittiamo una casa e giriamo un po’ per vedere se troviamo quello che ci va a pennello».
Non è servito girare molto. Tempo qualche mese e il resort era pronto ad accogliere i primi ospiti. «Non abbiamo avuto alcun dubbio, ci è piaciuto subito: amici e parenti che ci sono venuti a trovare hanno capito il perché della nostra scelta», prosegue Ilenia. Certo, un po’ di paura c’è stata: «Normale, se fai un simile salto nel buio». Ma rimorsi nessuno: «Ogni giorno la vita ci mette davanti a delle scelte», prosegue, «e sta a noi decidere cosa è meglio e come vogliamo che sia la nostra vita. Anche se ci mancano le persone che amiamo, le nostre famiglie e i nostri amici più stretti, con i quali comunque ci sentiamo spesso».
Dopo aver acquistato il terreno, per l’apertura del resort non ci sono state troppe difficoltà anche perché «qui le persone, negli uffici, cercano di aiutarti in tutti i modi. C’è un rapporto più diretto, anche se, qualche volta, i tempi filippini sono un po’ lunghi».
Ma le attese agli uffici sono alle spalle: il resort è aperto, i turisti arrivano con «ospiti di tutte le età, tutti le classi sociali e tutti i Paesi. Così allarghiamo il nostro modo di pensare».
Nell’elenco delle cose di cui sentono la mancanza («lo spritz c’è anche qui e non è niente male») ci sono i cibi della tradizione italiana anche se nei supermercati globali si trova ormai di tutto. Ilenia e Stefano ne approfittano per fare la scorta, soprattutto affettati e formaggi. Tornare in Italia? A quanto pare, non se ne parla. Dice Ilenia: «Non sappiamo se rimarremo per sempre nelle Filippine, ma una cosa è certa, non abbiamo intenzione di ritornare in Italia per viverci di nuovo. L'Italia ci è sempre andata stretta e ritornarci ora sarebbe più che stretta. Noi ci riteniamo cittadini del mondo e proprio per questo il nostro futuro potrà essere qua, come in qualsiasi altra parte del mondo, anche se sceglieremo sempre il Sud-Est Asiatico. Chissà cosa ci riserva il futuro, per ora viviamo il nostro sereno e felice presente».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia