Molino Stucky nelle mani di Marseglia

Il gruppo pugliese del settore delle energie alternative ha acquistato i debiti delle banche e presto sarà il proprietario
Di Enrico Tantucci
COLTRO VENEZIA 23.05.2007. MOLINO STUCKY. INTERPRESS
COLTRO VENEZIA 23.05.2007. MOLINO STUCKY. INTERPRESS

Il Molino Stucky si avvia a cambiare proprietario: dall’Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone - ma dopo il concordato preventivo dell’azienda era già in pratica in mano alle banche creditrici, Unicredit e Royal Bank of Scotland (Rbs) in primo piano - al Gruppo Marseglia guidato dall’imprenditore pugliese Leonardo Marseglia.

Il Gruppo Marseglia che opera in Italia dal 1974 con sede a Monopoli e un fatturato di circa 700 milioni di euro, dopo l’esperienza trentennale di leader mondiale nella lavorazione e nella commercializzazione degli oli vegetali, ha diversificato la propria attività agli inizi degli anni 2000 nel settore della produzione energetica.

Attualmente il Gruppo rappresenta una delle prime aziende Italiane nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con impianti anche in Veneto.

Ma la società pugliese è presente anche nei settori immobiliare, turistico e finanziario. Con la controllata Rosagest srl in particolare possiede già un albergo a quattro stelle a Ostuni e l’Hotel degli Ulivi di Siena. Il Gruppo Marseglia non ha ancora formalmente comprato il Molino Stucky - attualmente gestito dall’Hilton - ma lo ha già in mano, perché ha «acquistato» da Unicredit e Rbs il grosso dei crediti vantati nei confronti di Acqua Marcia e sta trattando con i cinque istituti creditori più piccoli.

L’ammontare del debito «acquistato» è pari a oltre 280 milioni di euro su un valore del complesso neogotico della Giudecca con hotel e centro congressi stimato da una perizia del Tribunale di Venezia in 350 milioni di euro.

Ma Marseglia con il debito pregresso ha anche ottenuto un diritto di prelazione - a parità di offerta - sull’acquisto del Molino Stucky.

Che è stato nel frattempo affidato a una società, la GHMS Venezia Spa - sotto la guida dall'amministratore delegato di Acqua Marcia Massimo Pacielli, alla quale è stato conferito il ramo aziendale per procedere alla vendita dell’albergo, affidandosi un mandato a questo scopo alla società immobiliare Colliers.

Ma vista l’attuazione situazione di crisi del mercato immobiliare, le offerte per rilevare il Molino Stucky sono attualmente piuttosto basse. Quella giunte qualche mese fa a Unicredit -inizialmente chiamata a gestire le procedure di vendita dai liquidatori - e depositate oscillavano tutte tra i 150 e i 200 milioni di euro, presentate da grandi fondi d’investimento americani e internazionali come Apollo, Colony Capital e Oaktree, di fronte a una richiesta di almeno 250 milioni di euro.

Ma c’è il fardello dei debiti a pesare, che ora sono diventati i crediti vantati dal gruppo Marseglia.

Se nessuno si presenterà con un’offerta congrua - che la società pugliese potrebbe comunque pareggiare e battere - quei crediti diventeranno di fatto il capitale per aggiudicarsi definitivamente il Molino Stucky - con le sue 380 camere, di cui 44 suites e i suoi oltre 43 mila metri quadrati di superficie - senza colpo ferire.

Solo questione di tempo, dunque - probabilmente poco - e il grande complesso della Giudecca passerà nelle mani di Leonardo Marseglia per iniziare una nuova «vita» imprenditoriale, anche se la gestione dovrebbe ancora rimanere affidata all’Hilton.

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