Molestava le tre nipotine Zio patteggia due anni

Mira. Il 47enne teneva le tre bimbe mentre la loro mamma era malata di cancro Nessuno si era accorto di nulla finchè lasciarono un biglietto in duomo a Feltre
Di Irene Aliprandi

MIRA. Ha patteggiato una pena di due anni lo zio che molestava sessualmente le sue tre nipotine. La terribile vicenda è avvenuta a Feltre e a Mira per molti anni, dal 2005 al 2011 per le due sorelline più grandi e nell’ultimo periodo per la più piccola. L’uomo, un 47enne originario di Mira, sposato con la zia materna delle sorelline, era accusato di violenza sessuale e di detenzione di materiale pedopornografico per aver fotografato nuda una delle bambine.

Pare che nessuno si sia accorto di nulla, nemmeno la moglie del pedofilo, fino a quando il parroco del Duomo di Feltre, don Diego Bardin, trovò un biglietto lasciato in chiesa dalle sorelle, che avevano anche scritto il loro nome. Un biglietto straziante: le tre bambine, infatti, chiedevano aiuto al Signore perché lo zio voleva fare l’amore con loro «eppure ce l’ha già una moglie» e loro non sapevano come fermarlo. Le bambine venivano lasciate a casa degli zii, anche perché la loro madre si era ammalata di tumore ed è morta lo scorso anno e il padre aveva bisogno di assisterla. Le bimbe quindi non avevano scampo e per un lungo periodo si ritrovarono a dover vivere la malattia della mamma e contemporaneamente gli abusi dello zio.

L’uomo portava le nipoti in mansarda, si infilava nel lettone con tutte e tre e le baciava, le accarezzava e le palpeggiava nelle parti intime. La stessa cosa succedeva quando il pedofilo ospitava le bambine nella casa di Mira. Con il passare degli anni le sorelle iniziarono a ribellarsi, dicendo allo zio che quelle cose doveva farle con sua moglie e lui replicava affermando che, quando le bambine avrebbero compiuto 17 anni, i loro rapporti sarebbero diventati ancora più audaci.

Ieri il processo contro lo zio aguzzino si è concluso con il patteggiamento a porte chiuse, inizialmente respinto dal giudice per le udienze preliminari, ma riproposto nei mesi scorsi dall’avvocato della difesa Anna Casciarri; pubblico ministero Simone Marcon, mentre le bambine erano rappresentate dall’avvocato Massimo Moretti, nominato loro curatore speciale, visto che il padre diventato vedovo da poco non ha voluto costituirsi parte civile. Il collegio giudicante presieduto dal presidente del tribunale Sergio Trentanovi ha accolto la richiesta.

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