Molestava i giovani calciatori allenatore condannato a due anni
MESTRE. Due anni di reclusione per il giovane allenatore di calcio, accusato di violenza sessuale e produzione di foto pedopornografiche. Questa la condanna per Maurizio Mandato, ma il pubblico ministero di Venezia Alessia Tavarnesi aveva chiesto una pena doppia, quattro anni: il giudice dell’udienza preliminare Andrea Comez ha abbassato la pena perché ha concesso sia lo sconto di pena per la scelta del rito abbreviato, che fa risparmiare tempo ed energie alla giustizia, da parte dell’imputato sia per avergli riconosciuto la semi infermità mentale, così come aveva sostenuto un medico legale che aveva esaminato Mandato.
La rappresentante della Procura aveva chiuso le indagini e chiesto il rito immediato per l'indagato e il suo difensore ha scelto il rito alternativo. Era partita come un'indagine per truffa: la direzione della squadra di calcio di serie A dell'Udinese aveva segnalato che c'era un allenatore ligure che organizzava campi di scuola calcio estivi per ragazzi in tutto il Veneto e anche nella nostra provincia, spacciandosi per uomo del team friulano. La Guardia di finanza toscana aveva fatto visita all'allenatore, in casa sua, e perquisendo aveva trovato nel suo computer le foto di un ragazzino, poi identificato, che stava dormendo, ma era nudo. Le istantanee erano state scattate a Silea (Treviso), durante uno dei campi organizzati dall'allenatore, che in giugno era stato arrestato per violenza sessuale ed era finito agli arresti domiciliari: il pm Tavarnesi lo ha accusato anche di produzione di foto pedopornografiche, ma per il giudice che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare c'erano evidenti elementi per l'arresto solo per quanto riguarda la violenza sessuale e non per la produzione di materiale pedopornografico, visto che le istantanee non erano state inserite nella rete. Non era stato facile per il pm veneziano identificare il ragazzino in modo da ricostruire le circostanze riportare nella fotografia. Lentamente il magistrato è riuscito a ricostruire la vicenda: Mandato, spacciandosi come allenatore del circuito dell'Udinese, organizzava i campi estivi per ragazzini - quello della foto non ha neppure 12 anni - quindi scattava le istantanee durante il sonno, nella notte. Si sarebbe introdotto nella camera del minore, dopo che si era addormentato, quindi gli abbassava pigiama e mutande e lo fotografava nudo, quindi rimetteva tutto a posto e il ragazzino non si accorgeva di nulla. Quelle foto poi le immagazzinava nel suo computer.
A salvarlo da una condanna più pesante è stata la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, che ha dimostrato le limitate capacità mentali dell’imputato.
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