Molestata a 15 anni per una foto osé postata su Facebook

San Donà. L’istituto tecnico Volterra ha organizzato un convegno per affrontare il problema del cyberbullismo
SAN DONA' DI P -. DINO TOMMASELLA - COLUCCI - ISTITUTO TECNICO "VOLTERRA"
SAN DONA' DI P -. DINO TOMMASELLA - COLUCCI - ISTITUTO TECNICO "VOLTERRA"

Cyberbullismo e molestie in rete saranno al centro di un incontro che si terrà venerdì 24 febbraio all’Itis Volterra di San Donà. Sarà Paola Scalari, psicologa, psicoterapeuta, psicosocioanalista, ad affrontare la discussione assieme a docenti e studenti della scuola dalle 9 alle 11. Il tema è attualissimo: “Whatsapp, Chat e destini personali: come la comunicazione tecnologica può cambiare i rapporti tra le persone”. La preside Erminia Bosnia sta coordinando i lavori per l’incontro cui ha dato un importante apporto Rodolfo Murador nei contatti con i ragazzi. La preside ha subito creduto in questa iniziativa che sta già aprendo il dibattito dopo l’annuncio. Saranno affrontati anche alcuni casi concreti di giovani studenti delle scuole del Sandonatese che hanno subito moleste e angherie. Una ragazza di 15 anni, che per una foto su Facebook leggermente discinta è diventata il bersaglio dei coetanei. Poi una moltitudine di ragazzi vittime del cyberbullismo. Molti sono riusciti a superare le prese in giro e prepotenze in rete parlando con i genitori e docenti, o gli amici. Ma tanti vivono queste situazioni con estrema angoscia e hanno bisogno di aiuto, anche di specialisti.

«Il 98% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni possiede uno smartphone personale a partire dai 10 anni», spiega la dottoressa Scalari, «più i ragazzi sono piccoli, più hanno avuto precocemente tra le mani i vari strumenti tecnologici. Il dato rilevante è che oltre tre adolescenti su dieci hanno avuto modo di utilizzare uno smartphone nella primissima infanzia, già a partire da 1 anno e mezzo due, con la possibilità anche di accedere liberamente a internet e alle applicazioni presenti nel telefono. Il genitore si sente tranquillo se il figlio utilizza il proprio cellulare pensando che non usi tutte le sue funzioni o vada su internet dimenticandosi che è tutto collegato alla rete, anche le chat. Con il trascorrere degli anni e l’evolversi della tecnologia si abbassa quindi vertiginosamente l’età di utilizzo. Tra i ragazzi della fascia tra gli 11 e i 13 anni, infatti, l’età media è scesa di un anno sia per quanto riguarda l’uso del primo cellulare, l’accesso a internet e l’apertura del primo profilo social, che si aggira intorno ai 9 anni».

Gli adolescenti quindi sono sempre più iperconnessi: circa 5 su 10 dichiarano di trascorrere dalle 3 alle 6 ore extrascolastiche con lo smartphone in mano. «Se calcoliamo che il 63% lo utilizza anche a scuola durante le lezioni», ricorda la psicologa, «significa che la maggior parte di loro vive connesso alla rete. Le ore trascorse davanti a uno schermo si abbassano leggermente nel campione dagli 11 ai 13 anni, forse perché c’è più controllo dei genitori e l’importanza della rete social non è ancora la più rilevante. Le nuove generazioni dedicano invece in media mezz’ora al giorno ai compiti scritti (in Italia un’ora), mentre trascorrono su internet circa tre ore al giorno, più tempo nel fine settimana. In generale i ragazzi utilizzano internet più tempo rispetto alle ragazze, fatta eccezione per i social network, a cui accede ogni giorno il 55,7% delle femmine, contro il 46,7% dei maschi».

Giovanni Cagnassi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia