Moglie tradita e amante picchiata

Mogliano. Cinquantenne a processo dopo le denunce delle due donne. Inoltre non pagava gli alimenti

MOGLIANO. Prima viene cacciato via di casa dalla moglie dopo la scoperta che aveva due figli dall’amante. Successivamente viene denunciato da quest’ultima per maltrattamenti perché in diverse occasioni sarebbe arrivato anche ad alzare le mani contro di lei. L’uomo, un cinquantenne difeso dall’avvocato Roberta Canal, è ora finito a processo e deve difendersi dalle accuse della donna che lo accusa di essere una persona estremamente violenta che non paga gli alimenti per i figli avuti con lei mentre era sposato con un’altra donna. Il tribunale doveva avere ieri la sua battuta finale ma l’udienza è stata rinviata per un cambio del giudice che fino ad ora aveva seguito le udienze.

I fatti contestati dalla Procura di Treviso, che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per il cinquantenne di Mogliano, risalgono addirittura a più di dieci anni fa e si sviluppano in due diversi periodi: dal 2006 al 2009 e dal 2011 al 2012 quando con una denuncia viene messa la parola fine alla relazione dando il via all’inchiesta della magistratura. In precedenza il cinquantenne era stato sposato, ma il matrimonio è finito non appena la moglie ha scoperto di una sue relazione extraconiugale. Con l’amante il cinquantenne ha infatti avuto anche due figli. Ovviamente l’uomo viene cacciato di casa e va a vivere con l’altra donna. Ma a questo punto iniziano i guai.

Lei sostiene di essere sottoposta a continue minacce, di non riavere da lui i soldi per il mantenimento dei figli e di essere anche picchiata in qualche occasione. Le cose proseguono fino a quando la donna non si decide di denunciare quanto le sta accadendo ai carabinieri che avviano le indagini che portano il cinquantenne a finire sotto processo.

È invece di poche settimane fa l’assoluzione di un marito dopo che la moglie ha ritrattato in aula le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Il tribunale però aveva rimandato gli atti in Procura per indagare la donna per falsa testimonianza. La donna sarà processata, se le indagini preliminari accerteranno che ha mentito, dopo aver giurato di dire tutta la verità. (g.b.)

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