Mogliano, sesso e riti satanici in un casolare
MOGLIANO. Devastazioni e rituali sospetti nel casolare abbandonato, il titolare denuncia il raid vandalico ai carabinieri e lancia un appello: «Chi ha visto parli» dice Paolo Pesce «ci sono stati strani comportamenti che non riusciamo a capire. Tra le varie immagini e rappresentazioni ci sono chiari riferimenti al sesso e scritte sconce. Non eravamo presenti e non abbiamo testimoni, non sappiamo cosa abbiano fatto veramente, ma chiediamo che si faccia luce».
Probabilmente oltre ad imbrattare un po' dovunque i muri del casolare di campagna al confine tra Bonisiolo e Marcon, la banda protagonista di questo raid, ha lasciato anche resti biologici di diverso tipo. «Queste azioni di danneggiamento ci preoccupano» commenta Paolo Pesce «chiediamo alle forze dell'ordine di tenere la guardia alta».
Il gruppo di vandali, probabilmente adolescenti in azione la notte tra sabato e domenica, ha firmato il suo blitz e lo ha condito con scritte sataniche. Probabilmente ci sono stati riti «orgiastici».
Paolo Pesce ha chiesto aiuto anche al Comune, telefonando all'assessore Davide Bortolato, che commenta così: «Purtroppo si può far poco, queste sono abitazioni isolate e lontane da tutto» è la risposta dell'amministrazione «queste sono azioni ignobili, che fanno da contraltare a chi invece si impegna per il decoro, come ad esempio l'associazione di Bonisiolo, che ha organizzato per domani mattina lo “scoassa day” e farà azioni di pulizia nella campagna proprio vicino al casolare depredato».
A seguito del blitz notturno, si addensano comunque già i primi sospetti su una baby gang di Marcon che si fa chiamare “i mori”. La loro firma nelle scritte con le bombolette sui muri del rustico preso di mira è inequivocabile: «Ditta di demolizioni i Mori», hanno scritto dopo essersi arrampicati sul tetto del pericolante edificio.
I componenti della banda, da autentici demolitori, hanno compiuto un vero disastro. Sono state distrutte finestre, interi muri e tramezze interne.
Matteo Marcon
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