Mogliano, quanti “poveri” in consiglio comunale
MOGLIANO. Quanto guadagnano i nostri politici? Una domanda che viene posta assai di frequente. Grazie all’operazione trasparenza delle amministrazioni pubbliche le dichiarazioni dei redditi di sindaco, assessori e consiglieri comunali sono accessibili online.
In media i politici moglianesi dichiarano, cifre lorde, tra i 35mila e i 40mila euro. Ma non mancano le sorprese. I più ricchi del Consiglio comunale vanno individuati nelle file dell’opposizione.
Lo stipendio più alto è quello di Leonardo Corò, ex consigliere dell’Italia dei Valori, oggi nelle file del Pd: il suo 730, relativo all’anno 2012, riporta redditi complessivi per 143mila euro. Corò, medico chirurgo, in forze al reparto di cardiologia dell’ospedale di Conegliano, è l'unico a superare i centomila euro, ed è anche l’unico ad aver rinunciato al gettone di presenza di consigliere.
La seconda in questa particolare classifica è Rita Fazzello, ex dirigente scolastica e storica esponente della sinistra moglianese. L’ex vicesindaco si ferma, si fa per dire, a quota 66 mila euro. Sotto di lei, si trovano, a pari merito di poco sopra ai 50 mila euro l’assessore alle politiche sociali di Forza Italia, Lucia Tronchin, funzionario regionale; il presidente del consiglio comunale Ottorino Celebrin, consulente finanziario, e l’architetto Massimo Zardetto, capogruppo della Lega Nord. Non se la passa male nemmeno il primo cittadino Giovanni Azzolini, soprattutto se si considera che il suo curriculum vitae, dove sfoggia la laurea in economia e commercio, risulta un po’ sfornito di esperienze professionali. Che Azzolini, classe 1972, abbia sempre vissuto di politica è un argomento utilizzato spesso dai suoi detrattori. Non fa molto per smentirli: alla voce esperienze professionali il sindaco moglianese si trincera dietro ad un vago “diverse”.
Grazie all’attività politica Azzolini arriva a denunciare redditi lordi per quasi 49 mila euro, di cui 33mila per l’incarico di sindaco. Il suo vice Giannino Boarina, impiegato Terna che si è preso 5 anni di aspettativa, si ferma a 18 mila euro.
Gli altri assessori riescono a coniugare il proprio lavoro ordinario con l’attività politica: ai loro redditi personali si somma così uno stipendio da 15 mila euro annui (di cui beneficia pure il presidente del consiglio Ottorino Celebrin e che nel caso di Lucia Tronchin è dimezzato).
Fa eccezione Bortolato: «Prima di fare l’assessore guadagnavo il triplo», lamenta l’assessore ai lavori pubblici (17mila euro lordi), «per non alimentare conflitti di interessi da architetto professionista ho rinunciato a molti incarichi». Se la passano ancora peggio di lui alcuni consiglieri liberi professionisti come Eros Rossi, artigiano, e Barbara Peruzzi, titolare di una copisteria. Il pensionato Enrico Baldan dichiara quasi zero.
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