Mogliano, un nuovo parco fotovoltaico coprirà 80 ettari di territorio

Il progetto, presentato dalla società milanese Np14, interessa una vasta area  posizionata tra le autostrade A4 e A27 e costerà 36,5 milioni di euro

Andrea Dossi
Un parco fotovoltaico
Un parco fotovoltaico

Il territorio comunale di Mogliano si conferma polo di attrazione per gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili, in particolare nel fotovoltaico.

Negli ultimi anni, un flusso incessante di richieste e progetti ha letteralmente “sommerso” l’amministrazione locale, e ora si appresta ad accogliere il quinto impianto fotovoltaico, destinato a diventare il più esteso dell’intera provincia di Treviso.

Il nuovo progetto

Il nuovo progetto, presentato dalla società milanese Np14, interesserà una vasta area di 79,6 ettari posizionata tra le autostrade A4 e A27. L’ambizioso piano prevede la realizzazione di un impianto agrivoltaico con una potenza complessiva di picco di 47,114 MWp e una potenza nominale di 44 MW. L’investimento complessivo stimato si aggira sui 36,5 milioni di euro e porterà all’installazione di ben 65.436 pannelli solari di ultima generazione. La peculiarità di questo intervento risiede nella sua natura “agrivoltaica”, un modello innovativo che mira a coniugare la produzione di energia pulita con la prosecuzione dell’attività agricola sullo stesso terreno.

Infatti, nonostante l’imponente estensione dell’impianto, ben 48,5 ettari rimarranno a disposizione per la coltivazione di prodotti tipici del territorio come finocchio, cavolo, radicchio, asparago e carciofo.

Il parere del Comune

«Purtroppo i Comuni possono fare ben poco per bloccare l’avanzata di questi mega impianti e Mogliano ad oggi detiene un triste primato», commenta il sindaco Davide Bortolato che, nel caso specifico del nuovo progetto agrivoltaico, riconosce un elemento di novità apprezzabile: «Avevamo visto che la pratica è stata caricata nel portale del Ministero dell’Ambiente, già tre anni fa Np14 aveva presentato il progetto di un altro impianto in un’ex cava. Ci hanno anticipato il progetto, ora stiamo facendo una prima istruttoria per capire: stiamo parlando di un impianto importante. Apprezziamo lo sforzo del proponente, che avrebbe potuto, in base alle norme, installare un impianto fotovoltaico a terra intensivo, e invece ha scelto di coniugare la transizione energetica con la produttività agricola. L’area coinvolta dall’impianto agrivoltaico si trova all’incrocio tra A4 e A27 e ad oggi è coltivata ad agricoltura intensiva, comunque nella parte più a sud vede la presenza di alcune abitazioni; chiederemo a Nb14 di togliere o spostare questa parte di impianto limitrofa alle case in un’altra area».

Nonostante l’apertura verso la formula dell’agrivoltaico, l’amministrazione comunale intende procedere con cautela: «La nostra amministrazione – conclude Bortolato – valuterà attentamente, come negli altri casi, ogni aspetto tecnico di questa proposta che per dimensioni e potenza è la più grande della provincia».

Invece, sulla proposta di impianto agrivoltaico con potenza complessiva di 11. 780 kWp in località Marocco, in via D’Azeglio, il sindaco spiega che «il proponente, la Alfa Toro, ha chiesto una sospensione di 180 giorni. Così prendono tempo, speriamo che sia un buon segno». —

 

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