A Mogliano il Tar dà il via libera all’impianto fotovoltaico con 13.500 pannelli
Il mega campo previsto tra via Cavalleggeri e Circonvallazione Nord. Nella sentenza sono stati rigettati tutti i motivi del ricorso del Comune, tranne uno. Si potrà ridiscutere solo di indennizzo e contributo pubblico

I giudici danno il via libera al mega campo fotovoltaico tra via Cavalleggeri e Circonvallazione Nord a Mogliano.
Il Tar ha rigettato tutti i motivi del ricorso del Comune di Mogliano, tranne uno. Si potrà ridiscutere solo dell’indennizzo e contributo pubblico. Per i giudici è autorizzato l’impianto a energia solare per una potenza di 7.290 Kw alimentato da circa 13.500 pannelli, che occuperà un’area di circa 90mila metri quadrati. Il Comune aveva presentato ricorso al tribunale amministrativo contro la Regione del Veneto, Soprintendenza, Sicet (Società italiana centrali elettrotermiche).
La vicenda prende avvio nel 2022, quando Sicet aveva avviato l’iter su un progetto di Ren Project, azienda padovana che realizza impianti fotovoltaici a terra. Si è opposto un gruppo di cittadini, che hanno formato un comitato, sostenuto dall’amministrazione comunale. Dopo un iter durato oltre due anni, la scorsa estate la direzione regionale aveva fornito il provvedimento d’autorizzazione per installare il mega impianto sui terreni nella campagna alle porte di Mogliano. Sono seguiti sit-in di protesta dei residenti e il Comune ha presentato ricorso al Tar. L’amministrazione moglianese chiedeva di annullare tutti i documenti e l’autorizzazione.
Nei giorni scorsi si è svolta l’udienza e martedì 9 aprile sono arrivate le motivazioni della sentenza. «Per il Tar non sussistono i vizi lamentati dal Comune, sia con riguardo all’aspetto paesaggistico ed urbanistico, sia in relazione all’ambiente e alla localizzazione dell’impianto – chiarisce una nota di Ren Project –. Il Tar ha rilevato soltanto un difetto di motivazione a proposito del mancato riconoscimento delle misure compensative in favore del Comune, ma non ha affatto stabilito che esse siano dovute, disponendo che la Regione si ridetermini nel contraddittorio motivando meglio sul punto. L’opera si farà, rimanendo da discutere soltanto l’eventuale contributo economico a compensazione per il Comune».
Il ricorso è stato infatti accolto solo in un punto. «Il Comune ha rilevato che non avrebbe potuto accettare le condizioni previste da Sicet dell’articolo 3 della proposta di accordo – scrivono i giudici del Tar – secondo cui il Comune si impegna a non assumere alcun comportamento che avrebbe potuto intralciare l’esecuzione dei lavori, che avrebbero precluso al Comune di esercitare i propri diritti procedimentali e di tutela giurisdizionale. Pertanto, la motivazione data dalla Regione all’omessa prescrizione di misure compensative a favore del Comune risulta erronea». Soddisfatti i legali di Sicet, Luca Donà, Alessandro Janna e Alessandro Zanonato.
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