Mobilità ritirata alla Thetis spiraglio per 22 lavoratori

I sindacati però non sono tranquilli: «Resta un margine di preoccupazione bisogna definire le competenze per il servizio anti inquinamento in laguna»
Di Gianni Favarato

Si apre uno spiraglio per i 22 dipendenti della società di ingegneria Thetis spa che ha sede all’Arsenale – distaccati presso i laboratori di analisi dell’ex Ufficio antinquinamento del Magistrato alle Acque, che ora si chiama Provveditorato – per i quali era stata aperta la procedura di mobilità per il licenziamento che almeno per ora è stata ritirata.

Secondo la segreteria della Filctem-Cgil veneziana questo risultato è stato possibile «grazie all’impegno del sindacato nel cercare di mettere prima in evidenza le problematiche e poi coinvolgere la Prefettura di Venezia, Comune di Venezia e Regione Veneto e l’ex Magistrato alle Acque per poter dare continuità a un servizio fondamentale per la salute di Venezia». In ballo ci sono, infatti, le attività di controllo ambientale della laguna (dai campionamenti e analisi di acque e sedimenti della laguna e dei canali, fino alla verifica degli scarichi e degli impianti fognari in centro storico) che prima erano realizzati dall’Ufficio Antinquinamento dell’ex Magistrato alle Acque – trasformato in Provveditorato dopo i primi arresti per la Tangentopoli del Mose – e negli ultimi otto anni vengono realizzati dai 22 dipendenti dei laboratori di Thetis spa. «Resta comunque un margine di preoccupazione» avverte il sindacato di categoria della Cgil «in quanto il problema della continuità dell’attività dei laboratori e il rischio del licenziamento dei lavoratori, viene spostato. Per questo ribadiamo la necessità di continuare ad insistere perché venga fatta chiarezza su chi avrà le deleghe sull’antinquinamento, con che risorse e quali saranno le modalità di stabilizzazione dei lavoratori».

«Al tavolo in Regione del 4 ottobre scorso, si è anche parlato della difficile situazione di Thetis che rischia di aggravarsi per la scarsità degli investimenti previsti» sottolinea Davide Camuccio della segreteria della Filctem-Cgil «questo potrebbe compromettere definitivamente i settori di eccellenza che ad oggi sono ancora il fiore all’occhiello della società di ingegneria veneziana».

La segreteria Filctem-Cgil e la Rsu aziendale ribadiscono di «non poter accettare il lento declino dell’unica società di ingegneria presente nel territorio veneziano, che porterebbe inevitabilmente a più di cento licenziamenti». Il 13 ottobre prossimo è prevista l’assemblea dei soci di Thetis e i rappresentanti dei lavoratori auspicano «che ci sia la volontà di difendere questo patrimonio ingegneristico anche attraverso la ricerca di nuovi partner che sappiano valorizzare ed investire nelle aree di sviluppo di Thetis».

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