Mobbing in municipio amministratori nei guai

San Donà. Ex segretario e assessori chiamati in causa dalla Corte dei Conti Potrebbero pagare i 70 mila euro di risarcimento ottenuti da una ex dipendente
Di Giovanni Cagnassi
COLUCCI FGAVAGNIN MUNICIPIO SAN DONA DI PIAVE
COLUCCI FGAVAGNIN MUNICIPIO SAN DONA DI PIAVE

Mobbing in Comune, gli ex amministratori rischiano di dover pagare di tasca loro. Oggi un incontro per decidere come tutelarsi, anche se si spera comunque in un'assicurazione che copra eventuali spese in futuro. Ma intanto dovranno cercarsi un avvocato.

La recente notifica della Corte dei Conti, che sta valutando se vi sia stato un danno erariale, ha creato scompiglio tra gli ex amministratori, alcuni ancora in carica, che firmarono determinate delibere legate al trasferimento di una dipendente comunale che ha provato il suo demansionamento ottenendo un risarcimento di oltre 70 mila euro.

Dovranno farsi assistere da un legale e presentare una sorta di ricorso davanti alla magistratura contabile che potrebbe pretendere dall'allora segretario il 50 per cento della somma, unitamente al 25 per cento alla dirigente responsabile e il restante 25 dagli amministratori, praticamente tutti gli assessori eccetto Oliviero Leo e Giansilvio Contarin che non apparivano nel voto della delibera ora sotto la lente della Corte dei Conti.

L'impiegata vinse una causa di lavoro e ottenne un risarcimento contro il Comune. Daniela Pancino aveva così ottenuto giustizia dopo il demansionamento nel suo incarico, seguito all'insediamento dell'amministrazione comunale di centrodestra.

Era nella segreteria del sindaco Vasco Magnolato e con l'insediamento della nuova giunta di Francesca Zaccariotto era stata trasferita in altro ufficio non senza tensioni. Il suo caso aveva fatto discutere dopo quello di Marco Pasetto. L'ex ufficiale della polizia locale, caposervizio della polizia amministrativa e vice comandante, arrivato a San Donà, durante l'amministrazione di centrosinistra, per reggere un giorno il comando del corpo, "sorpassato" da Daniela Sellan, che arrivava da Treviso. Aveva denunciato il Comune per mobbing, poi coinvolto in altri scontri seguiti a ripetute sospensioni fino a licenziamento per cui è ancora in causa di attesa dell'udienza questo mese.

I casi di mobbing avevano poi interessato anche altri dipendenti comunali con segnalazioni e denunce. La stessa moglie di Pasetto, Barbara Maggioli, agente della polizia locale, è ora coinvolta in un' altra vicenda molto simile, più volte sospesa dopo che era stata trasferita in biblioteca civica ma ancora formalmente agente del comando.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia