Mitigazione diffusa contro lo smog Spinea: fate come noi
«Il peccato originale è nell’aver costruito un’autostrada in un contesto fortemente urbanizzato, e questo vale soprattutto per il mio Comune. Per questo, in tutta la città metropolitana, bisogna convertire gli spazi liberi, terreni agricoli molto spesso poco redditizi, in spazi per la mitigazione ambientale. E poiché spesso ai lati del Passante – penso al mio comune ma non solo – questo non si può fare, è fondamentale trovare altri spazi». L’idea della una mitigazione diffusa è del sindaco di Spinea, Silvano Checchin.
Il passante è stato realizzato, gli interventi di mitigazioni realizzati sono insufficienti ma – spiegano dal Comune di Spinea, dove hanno sempre tenuto aperto un canale di confronto con Cav, società di gestione del Passante di cui è presidente Luisa Serato - è inutile rimuginare sul passato. Nel futuro c’è il progetto del Passante Verde 2.0 presentato da Cav all’Europa, con la richiesta di un contributo di 2,6 milioni di euro per potenziare le protezioni boschive ai lati dell’A4, per un’estensione di 40 metri per lato. La risposta dell’Europa è attesa entro la fine di marzo. Poi, se i soldi arriveranno si comincerà a piantare alberi e arbusti. Il Comune di Spinea, che ha aderito al progetto di Cav, nel frattempo si è mosso per conto proprio. In cambio della realizzazione del nuovo supermercato Coop - di fronte alla vecchia sede, lungo via della Costituzione - l’amministrazione ha ottenuto dalla proprietà alcuni terreni per piantare alberi, e realizzare un piccolo bosco. Quasi 15 mila metri quadrati a ridosso della nuova sede del supermercato, altri 11 in località Fossa, non distante da dove il quartiere è squarciato dal Passante. «In una città metropolitana e diffusa come la nostra», dice Checchin, «gli spazi liberi vanno occupati con interventi di questo tipo, per arginare l’inquinamento delle polveri sottili». Sul fronte del progetto Passante verde 2.0 di Cav, la Coldiretti si dice pronta a fare la propria parte. Ieri mattina, dopo aver letto l’inchiesta della Nuova, il presidente provinciale, Jacopo Giraldo, ha scritto alla presidente di Cav, Serato, per chiedere un incontro. La seconda fase del progetto infatti prevede singoli accordi con i proprietari di terreni lungo il passante per sostituire le coltivazioni a mais o barbabietola con alberi e arbusti, in cambio di una sorta di "affitto" pagato da Cav, e della possibilità di mettere a reddito gli arbusti, ad esempio per realizzare biomassa. «La nostra disponibilità al confronto c’è, a patto che non venga messa in discussione il minimo di reddito che oggi danno i terreno», dice il presidente di Coldiretti, secondo il quale «si potrebbe anche pensare di pagare gli agricoltori per la manutenzione delle aree con le fasce boschive». Quella manutenzione che, secondo Giraldo, «è stata carente in questi anni».
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