Misteri e veleni, sequestrato carico di rifiuti pericolosi

Scoperto lungo la statale Romea dalla polizia locale di Mira su un tir in arrivo dalla Sicilia con documentazione falsa

MIRA. Venti tonnellate di rifiuti che nessuno sa cosa siano. Materiale contenuto in 150 fusti che riconducono alla Marina Militare americana, alla più grande base di questo corpo in Virginia e alla nave Uss Porter che gli Stati Uniti hanno impiegato diverse volte in operazioni di guerra in Medio Oriente. Il tutto caricato su un Tir che ha viaggiato dalla Sicilia a Mira dove è stato fermato dalla polizia locale. Era diretto a Motta di Livenza, in un centro per il trattamento dei rifiuti speciali. Cosa ci sia veramente dentro quei fusti e da dove provengono non si sa. La documentazione che li accompagna è falsa. Il camionista alla guida del Tir dice di non sapere nulla di quello che trasportava. Quindi il giallo che apre scenari inquietanti ora lo deve chiarire il pm Lucia D’Alessandro che ha fatto sequestrare il tir per fare analizzare il contenuto dei bidoni.

Tutto ha inizio quando una pattuglia della polizia locale di Mira ferma, lungo la Romea per un normale controllo un tir della ditta “Zuccaro Trasporti” di Catania. Alla guida c’è C.G., 58 anni. Gli agenti hanno fermato il camion poco dopo le 8,30. Durante il controllo del carico sono emerse delle grosse anomalie tra quanto trasportato e la documentazione di accompagnamento. Secondo i primi accertamenti, i fusti contengono solventi, prodotti chimici sulla cui provenienza l’autista non ha voluto dare alcuna indicazione, spiegando che era la prima volta che stava facendo quel tipo di trasporto.

Tanti fusti con le scritte della Us Navy

Le sorprese a questo punto non sono mancate. Al conducente sono state contestate diverse irregolarità in quanto erano evidenti le violazioni delle prescrizioni all’autorizzazione dell’albo dei gestori ambientali; incongruità tra i documenti di trasporto (formulari) e l’effettiva merce trasportata. È stato accertato che il carico era mal stivato e mal imballato e quindi in maniera diversa da quanto stabilito dalla normativa sul trasporto dei rifiuti. Questo non fa altro che complicare la situazione e sorgere dubbi.

Visto il carico gli agenti hanno chiesto l’intervento del nucleo Nbcr dei Vigili del Fuoco per un controllo sommario di eventuale presenza di radioattività e di emissioni nocive. Il controllo è stato negativo. A quel punto sono scattati il ritiro della patente di guida del camionista, il sequestro preventivo del camion e dei fusti. Camion e carico sono stati quindi portati all’officina Top Car di Spinea. Molti dei fusti, da un primo esame, provengono dalla Marina Militare degli Stati Uniti e da una ditta che rifornisce la stessa di prodotti chimici come riportano delle etichette applicate ai bidoni.

L’autista, interrogato dalla polizia locale, non ha voluto spiegare né la provenienza né il perché trasportava tutto quel materiale che potrebbe essere tossico, senza le necessarie autorizzazioni e con documenti palesemente falsi.

Questo non fa altro che aprire scenari inquietanti. L’uomo ha anzi detto che era la prima volta che faceva una viaggio del genere, ma gli inquirenti invece sospettano proseguisse da tempo. In questi casi il dubbio è sempre quello che a gestire questi traffici illeciti di rifiuti pericolosi, provenienti dal sud Italia, vi sia la criminalità organizzata, cioè la mafia.

Sulla vicenda interviene anche l’azienda “Zuccaro Trasporti” di Catania proprietaria del tir sequestrato. «La Zuccaro Trasporti», precisa l’avvocato Leda Puleo in rappresentanza della ditta, «si dichiara estranea ai fatti contestati e confida nell’operato della magistratura che certamente chiarirà l’estraneità della ditta di trasporti rispetto al fatto contestato».

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