Mirano, tutti vogliono battere Pavanello

Il sindaco uscente prova a evitare il ballottaggio. Otto candidati, un record. Semenzato, Boldrin e Milan tentano il colpo 
MIRANO. Tutti contro Pavanello. A Mirano sono schierati in sette per impedire alla “sindaca” il suo secondo mandato. Il fronte “No-Pav” appare vasto, ma anche molto frammentato e confida soprattutto nei consensi erosi alla maggioranza uscente rispetto a cinque anni fa, sia dal centro che da sinistra. Una situazione che rende quasi impossibile arrivare subito a conquistare la metà più uno dei voti, con il ricorso al ballottaggio praticamente inevitabile.


Al centro corre Giorgio Babato, 48 anni, ex Udc, consigliere comunale e metropolitano. Sposato, con figli, lavora come responsabile del controllo di gestione di Arpav. Dopo il divorzio dalla maggioranza, con cui i centristi erano stati eletti nel 2012, lancia insieme all’ex vicesindaco Annamaria Tomaello la civica “Insieme per il bene comune”, rompendo con il centrosinistra soprattutto su temi come la famiglia, la vita, frazioni e lavori pubblici.


Impronta civica per il Movimento cittadini di Mirano, che candida l’avvocato Stefano Tigani: 43 anni, sposato, alla prima esperienza elettorale. È coordinatore provinciale di Telethon e presidente di Penelope, onlus che si occupa di persone scomparse. Guida una lista che raduna volti legati alla realtà dei comitati e delle associazioni e sarà affiancato da una seconda civica, “la Famiglia solidale”, per sottolineare l’interesse dedicato ai temi della famiglia. Ex 5 stelle, a capo ora di una squadra di due civiche trasversali con volti noti dell’area di centrodestra, centrosinistra e della galassia indipendentista, è della partita anche Marco Marchiori, 50 anni proprio domenica.


Sposato, commercialista e revisore contabile, si occupa soprattutto di consulenze aziendali ed è figlio dell’ex sindaco di Mirano Franco Marchiori. Due le liste in appoggio: “La tua Mirano” e “Indipendentisti per Mirano”, dove convergono Indipendenza Veneta e Siamo Veneto.


In campo anche Alberto Semenzato, ex vicesindaco dell’era Cappelletto, 55 anni, sposato, noto a Mirano anche per aver gestito un bar in piazza. È stato segretario provinciale della Lega Nord e oggi è consigliere regionale del Carroccio. Correrà proprio per la Lega, dopo aver perso l’appoggio di Indipendenza Noi Veneto, che non ha raccolto le firme necessarie per presentarsi. Cavalli di battaglia restano viabilità, sicurezza, sanità e sociale. Ci riprova, come annunciato, il sindaco uscente Maria Rosa Pavanello, sostenuta dal Pd, la sua civica “Avanti insieme per Mirano” e “Io scelgo Mirano”, già in appoggio al sindaco nel 2012. Quarantasette anni, sposata, due figli, ha lavorato come consulente per le attività formative e prima di essere eletta sindaco è stata consigliera comunale e assessore alla Pubblica istruzione. Nel 2014 è stata eletta presidente di Anci Veneto e vicepresidente nazionale di Anci, l’associazione dei comuni italiani.


Presidente del Consiglio ai tempi della giunta Cappelletto, Maria Giovanna Boldrin, ci prova ora da candidata sindaco, sostenuta da tre liste: Evoluzione Mirano, Forza Italia e Mirano 5.0 del patron del Summer Festival Paolo Favaretto. 39 anni, sposata, è avvocato e nel 2015 ha corso alle elezioni regionali, in appoggio a Luca Zaia. Priorità nel suo programma a potenziamento della videosorveglianza e dei vigili urbani, lavoro e sviluppo economico, riorganizzazione della macchina comunale.


Dopo aver sfiorato il ballottaggio cinque anni fa, ci riprovano i grillini: è Antonio Milan, 41 anni, sposato, due figlie, impiegato part-time e attuale consigliere comunale, il candidato del Movimento 5 stelle, con un programma incentrato su sicurezza, rifiuti, servizi, connettività e mobilità. Spiccano le proposte per passare al sistema porta a porta di raccolta dei rifiuti e l’eliminazione dei parcheggi a pagamento.


A sinistra, in alternativa a Pavanello e al Pd, c’è l’ex consigliere Luigi Gasparini, trentanovenne, sposato, con un figlio. È formatore nella sicurezza sul lavoro, dopo aver lavorato in Consiglio regionale ed è stato anche consigliere comunale d’opposizione dal 2010 al 2015. Ora ha radunato attorno alla lista “La Sinistra per Mirano” Rifondazione, Partito comunista italiano ed elementi della società civile legati al mondo del lavoro e alle tematiche ambientali che non si riconoscono più nel centrosinistra a guida Pd.


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