Mirano, crisi alla Tsd: 15 dipendenti senza stipendio
Preoccupazione per tredicesima, mensilità, affitti e bollette non pagati. Appello della Cgil al prefetto, il 4 febbraio incontro al ministero
Quindici dipendenti dell’azienda Tsd, che installa cavi di telefonia e web per compagnie nazionali, per anni a Mirano, poi trasferiti a Salzano, rischiano di restare senza lavoro.
Da quasi due mesi non percepiscono lo stipendio e non hanno preso la tredicesima.
Ora, per il mancato pagamento degli affitti e delle bollette, è scattato il taglio della luce e dell’acqua.
A renderlo noto è Nicola Romanato, referente Slc Cgil.
«Quanto sta accadendo in questi giorni è assurdo» spiega Romato «Tsd, dopo le tante promesse fatte al Ministero, giorno dopo giorno sta svuotando l’impresa. Non bastano il mancato pagamento della tredicesima mensilità e dello stipendio del 20 gennaio, ci sono sedi e magazzini chiusi per mancati pagamenti degli affitti, i gestori hanno iniziato a interrompere il servizio idrico e elettrico. Di questi giorni il ritiro della flotta automobilistica per mancato pagamento del noleggio. Buona parte del personale sta abbandonando la nave».
«Siamo di fronte a un’azienda che era partita con mille lavoratori in tutta Italia e voleva crescere nel mondo degli appalti di rete, soprattutto in un momento così importante con i fondi del Pnrr» continua il sindacalista «La storia reale invece è stata ben diversa: Telnet, una piccola azienda già nota per problemi nel pagamento degli stipendi, ha acquisito Tsd e l’ha condotta allo sfacelo, con una serie di scatole cinesi attraverso cui i lavoratori hanno perso tutto. I pochi che oggi lavorano, con qualche intervento in reperibilità, non sanno se mai verranno pagati e quando. Di certo in questo girone di sventure gli unici che non hanno nessuna colpa sono i lavoratori».
I sindacati sono decisi a dare battaglia, assicura Romanato. «Come organizzazioni sindacali» conclude «abbiamo già provveduto a scrivere al Prefetto e poi contatteremo l’unità di crisi. Il 4 febbraio è stata fissata una riunione al ministero. I lavoratori vanno tutelati con tutti gli strumenti a disposizione». —
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