Mirano, stroncato da un ictus fulminante: muore a soli 34 anni
MIRANO. Stroncato da un ictus fulminante a soli 34 anni, mentre si trovava in casa con i genitori. Un malore improvviso, la corsa in ospedale, il tifo degli amici, caloroso ma purtroppo inutile. Diego Barbato se n’è andato così, per molti inspiegabilmente, lasciando un vuoto anche in quel popolo della movida miranese che amava frequentare, dove trovava amicizie e spensieratezza. Tanti oggi piangono questo giovane, residente a Campocroce, strappato troppo presto alla vita nei giorni scorsi da un attacco improvviso che non gli ha lasciato scampo. Le sue condizioni erano apparse subito gravi: Diego ha accusato un malore improvviso mentre era in casa, in pieno giorno. Lo hanno accompagnato d’urgenza in ospedale, poi il trasferimento a Mestre per cercare di salvarlo da una condizione apparsa subito critica. In tanti avevano fatto il tifo per lui nei giorni seguenti, sperando che potesse superare la crisi con la forza e il sorriso che lo avevano sempre contraddistinto.
Alcuni erano arrivati a incitarlo sulla sua pagina Facebook, rispolverando vecchie foto di gite in barca e feste nei pub della zona. «Sono ancora qua», scriveva un’amica quasi a voler parlare a nome suo alcune ore dopo il ricovero. «Forza Diego, dai che ce la fai», lo incitavano i ragazzi della compagnia. Diego però non ce l’ha fatta: mercoledì l’annuncio della sua scomparsa. Aveva compiuto 34 anni da poco più di un mese. Il commiato laico è stato fissato per domani alle 9.30 nella sala consigliare del Comune di Mirano, poi la salma sarà cremata.
Il giovane lascia la mamma Maria e il papà Beppino, con i quali viveva in via Canaceo a Campocroce, la nonna Emma, la sorella Alessandra e la fidanzata Catia. Struggente l’addio di amici e parenti nella sua pagina Facebook, dove Diego era solito raccontare per immagini i suoi momenti spensierati di vita e allegria. «Eri sempre con il sorriso, come la prima volta che hai varcato la soglia del locale», scrive un’amica del Numero Quattro, il locale della movida miranese che Diego era solito frequentare. «Con te ho riso, ho viaggiato, con te ogni momento era sereno, eri unico in ogni cosa che facevi e dicevi, avevi poche parole ma sempre buone» lo saluta un amico. «Divertente e silenzioso, di poche ma importanti parole», lo descrivono altri coetanei.
Per volontà dello stesso Diego, la famiglia ha chiesto una partecipazione all’addio senza fiori ma devolvendo offerte alla Città della Speranza di Padova, che saranno raccolte fuori dalla sala consigliare.
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