Mirano, soccorre il figlio disabile e passa per la Ztl. Multato
MIRANO. Incappa nella Ztl in centro mentre accompagna al pronto soccorso il figlio disabile. La multa è impietosa e quando esibisce il tesserino disabili, la risposta è: «Faccia ricorso».
Protagonista della vicenda un padre residente a Caltana: sono le 21.37 del 25 novembre, un venerdì sera, quando le telecamere del varco di via Bastia Fuori immortalano la Fiat di Tiziano Tornabruni in piazza con la ztl attiva. L’uomo stava accompagnando il figlio disabile in ospedale: alcuni giorni prima era caduto durante una crisi, procurandosi una brutta ferita alla testa, ma il trauma non sembrava riassorbirsi e così l’uomo è tornato per un consulto.
Rientrando, con la necessità di fermarsi in una farmacia di turno in piazza per acquistare un medicinale, l’uomo non si è accorto del varco acceso ed è scattata la sanzione: 97 euro da pagare. Appena recapitato il verbale, è subito corso dai vigili in Villa Belvedere: «Abbiamo visionato i filmati ed effettivamente ero io», racconta, «ma non credo di dovere spiegazioni. Ho detto perché è successo e qual era la situazione di quella sera e di mio figlio in generale. Mi è stato risposto che l’unico modo per chiedere di non pagare la multa è fare ricorso al prefetto. Non ci sto: non è per i cento euro, ma non possiamo sempre riempirci la bocca di belle parole sui disabili e poi nel concreto si permette che accadono queste cose. Abbiamo il tesserino disabili rilasciato dal Comune, lottiamo ogni giorno contro mille ostacoli e non intendo assecondare questa burocrazia».
Soprattutto Tornabruni non vuole farlo dopo la doppia batosta subita tre anni fa, questa volta a Dolo: «Avevo parcheggiato sugli stalli blu, perché gli spazi disabili erano occupati. Ho preso 46 euro di multa, nonostante il pass sul cruscotto. Ho fatto ricorso e non è stato accolto, anzi: sono stato condannato a pagare il doppio. Non voglio essere privilegiato, ma siccome mi è stato detto che se voglio passare basta chiedere di inserire il numero di targa in sistema, allora vuol dire che il problema è di volontà: questi ragazzi si muovono tra mille difficoltà e barriere, non posso chiedere a ogni comune che ha la Ztl il permesso di passare prima o regolarizzarmi dopo, sia che debba farlo per necessità che per mangiarmi un gelato con mio figlio. Ci vuole un minimo di buonsenso».
Per la polizia locale, tuttavia, non si può prescindere dalla procedura: «Il sistema è automatico, la sanzione in questi casi non si può togliere in autotutela. L’unica è fare ricorso, qui con una nostra controdeduzione favorevole, che ci rendiamo disponibili a fare, vista la situazione particolare».
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