Mirano, politici in auto nel parco nonostante il divieto

Al convegno Pd sul federalismo, il sottosegretario Baretta ammette l’errore. I residenti: «I soliti privilegi»
Di Filippo De Gaspari

MIRANO. La ricetta su come riavvicinare la gente alla politica resta difficile da trovare. Forse, però, a Mirano hanno trovato, quella per allontanarla ancor di più. Ieri mattina, assemblea organizzata dal Pd sul federalismo: in corte di Villa Errera arrivano fior di parlamentari, sottosegretari, amministratori locali. Come? In auto ovviamente e alcuni parcheggiando, in fila, sul viale di ingresso alla barchessa dove vige il divieto di accesso. Non basta: siccome gli invitati erano diversi, tra politici, amministratori e simpatizzanti, lo spazio lungo il viale è finito presto e così ad alcuni non è rimasto che parcheggiare altrove. Alcuni lo hanno fatto direttamente all’interno della corte, sul piazzale della biblioteca. Chi lo può fare? Nessuno, a parte pochi autorizzati. Lo saranno stati tutti? Vallo a chiedere agli anziani del centro aggregativo Apsam, che pure ha sede in villa Errera e che alcuni mesi fa si sono ritrovati multati per aver osato arrivare in auto fin sulla porta della loro sede. A bordo c’erano non illustri personalità, ma cittadini di 70 e 80 anni, alcuni con difficoltà motorie. Niente da fare, gli agenti (chiamati da qualcuno?) furono inflessibili. Ma erano le regole, niente da dire. «A questi signori noi chiediamo solo se era lecito, per loro, parcheggiare all’interno della corte», chiedono oggi alcuni anziani, senza timor di incorrere nel reato di lesa maestà. Trovare i colpevoli è ovviamente un’impresa.

Scagionati i sindaci: Maria Rosa Pavanello è arrivata a piedi, altri suoi colleghi dei comuni limitrofi giurano di aver parcheggiato tutti in piazzale Colombo. Gli si può credere, conoscono i divieti. Si chiama fuori dalla polemica anche il deputato Michele Mognato: «Ho parcheggiato in via Colombo e ho proseguito a piedi lungo il vialetto». Il sottosegretario Pierpaolo Baretta, invece, lo ammette con onestà: «Sono stato accompagnato da un collaboratore che non conosceva l’ esistenza del divieto». Potremo continuare, ma i presenti all’assemblea erano davvero tanti. Ai miranesi arrabbiati basterebbe un “mea culpa”. Anche così si riallacciano i rapporti con la base. Arriverà mai?

Intanto Pavanello, padrona di casa, fa il pompiere: «Non so chi sia stato a sgarrare. Confermo che c’è il divieto, anche se forse è poco chiaro. Qualcuno dei presenti all’assemblea mi ha chiesto se era possibile parcheggiare in villa e ho risposto di no. Forse è stato chi arriva da lontano, arrivato magari con il navigatore. Forse anche chi aveva attrezzatura da scaricare. Certo che chi ha visto, invece di tante polemiche, poteva semplicemente chiamare i vigili, come si farebbe normalmente».

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