Mirano, il programma del nuovo sindaco Baggio: «Città accessibile con Biciplan, obiettivo certificazione ambientale»
Il primo cittadino anticipa le linee guida della sua azione: “Nel 2027 si celebra il trecentesimo anniversario del Tiepolo, raddoppieremo il numero di turisti”
MIRANO. Più che un politico preferisce essere considerato un uomo del fare, anche se la definizione non gli piace troppo. Tiziano Baggio, 63 anni, ex direttore regionale di Trenitalia, neo sindaco eletto alla guida del Comune di Mirano nel dopo Maria Rosa Pavanello, è un (ex) manager prestato alla politica.
Non un uomo di partito, dunque, ma una persona che si è comunque sempre occupata della sua città, prima come componente del cda delle Acli, poi per 17 anni presidente della Polisportiva San Pio X e sul cui nome «si è registrata una convergenza sorprendente, di uno schieramento ampio, al di là della vecchia maggioranza» come sottolinea lui stesso. E «al di là della vecchia maggioranza» significa l’appoggio ad esempio di Evoluzione Mirano, i cui big (da Maria Grazia Boldrin a Stefano Tigani) non sono certo da annoverare in una classica compagine di centrosinistra.
Ora il primo cittadino Tiziano Baggio dovrà cercare di far dialogare tutte queste anime e non sarà facile. A partire dalla composizione della giunta. Ma una volta sistemate le caselle, fa capire il sindaco, stop alle parole in libertà e si comincia (o si continua) a lavorare.
A differenza degli anni passati, il Pnrr darà risorse. «Ma non basta» dice Baggio «Servono idee, sguardo lungo, capacità di ascolto e confronto». Quali temi, urgenze, priorità, obiettivi per la prossima legislatura? Il neo sindaco sembra averli ben chiari. Pensati, discussi e condivisi.
TURISMO
«Raddoppiare le presenze turistiche, dalle attuali 120 mila (dati 2019) a 300 mila, mettendo a sistema tutta una serie di fattori e protagonisti, coinvolgendo le agenzie turistiche locali, le associazioni di categoria e i Comuni vicini per costruire pacchetti turistici da immettere nei circuiti internazionali appoggiandole alle grandi città d’arte. Mirano deve puntare sempre più su un turismo esperienziale. Il nostro faro devono essere le celebrazioni per il trecentesimo anniversario della nascita di Gian Domenico Tiepolo, nel 2027. Io penso a una sorta di “esperienza Tiepolo”, penso a come poter rendere accessibile, in accordo con i proprietari, Villa Tiepolo, cercando di ricostruire una giornata come la si viveva qui, all’epoca.
Ma ci potrebbe essere anche il fronte del turismo religioso da sviluppare in sinergia con i Comuni vicini: noi abbiamo la casa in cui visse Santa Giuseppina Bakhita, Salzano ha il Museo di San Pio X e il santuario di Robegano. Tutto questo è strettamente collegato alla formazione di giovani, guide turistiche, nuove attività».
CERTIFICAZIONE AMBIENTALE URBANA
«Questo deve essere uno dei primi obiettivi dichiarati e il percorso per ottenerla deve essere avviato subito. La certificazione, come quelle per la qualità, sono uno strumento fondamentale perché impegnano il Comune a un processo di miglioramento continuo, a mettere in atto una serie di azioni misurabili, verificabili. E qui si inserisce il discorso delle piste ciclabili, abbiamo numerosi progetti, sfrutteremo anche le risorse del Pnrr. Massima attenzione inoltre agli investimenti nelle fonti rinnovabili: cominceremo dagli impianti sportivi».
BICIPOLITANA E PEDIBUS
«Noi abbiamo una dotazione di percorsi ciclabili gigantesca, ma non viene percepita. Tutto questo deve essere messo a sistema, creando una Bicipolitana, con percorsi e cartellonistica: M1, M2, M3, con mappe adeguate, completando gli interventi necessari, i parcheggi per biciclette che non devono essere un optional: L’obiettivo finale è di incentivare, in sicurezza, un pendolarismo ciclabile, anche verso Mestre. Tra le attività salutari penso anche al Pedibus, che va ripristinato. Ha una funziona educativa, di socializzazione fondamentale. E allo stesso tempo permette di ridurre una serie di situazioni a rischio che si verificano di fronte alle scuole, quando si concentrano troppe auto».
COMMERCIO
«Il Comune deve favorire l’accessibilità al centro e il commercio. Io non penso a una piazza chiusa: la circolazione e i parcheggi devono essere garantiti. Ma devo favorire il ricambio nei posteggi. Per cui la sosta potrebbe essere gratuita la prima mezz’ora, poi a pagamento scoraggiando via via la lunga permanenza. Ma devo anche favorire l’accesso con la bicicletta, per cui prevedere adeguati parcheggi per le due ruote».
CENTRI MINORI
«Zianigo, Ballò, Campocroce non sono frazioni, sono centri minori, tutti con una loro identità, una vita sociale. I problemi principali sono l’accessibilità e la mancanza o insufficienza di negozi di vicinato, essenziali. Se il negozio non è remunerativo io devo cercare di aiutarlo. Penso a un patto, in collaborazione con l’Usl e le cooperative sociali, che preveda ad esempio l’inserimento di personale svantaggiato».
CITTA’ DELLA COLLABORAZIONE
«Tra le prime cose che mi propongo di attuare c’è la Carta dei servizi. Il cittadino deve sapere quali sono i servizi che il Comune offre, come vengono erogati e in che tempi. Io poi credo molto nel confronto, nell’ascolto, nei comitati locali. L’esperienza di confronto continuo con i comitati pendolari, quando ero in Trenitalia, è stata fondamentale: io devo capire cosa vuole il cittadino. Sulle questioni principali va istituito un tavolo di ascolto. Io sono convinto della centralità della persona e punto sulla sussidiarietà, quello che può essere svolto vicino al cittadino, va fatto lì, a quel livello».
ASSOCIAZIONI E SOCIETA’ SPORTIVE
«A Mirano ci sono una miriade di associazioni e società sportive, alcune piccole, altre grandi, penso ai quasi duemila iscritti del Cai. La disponibilità di strutture sportive c’è, certo va regolamentata. Due obiettivi su tutti: la cittadella del rugby, in coprogettazione tra Comune e società, che prevede anche un’area fitness. Uno dei miei obiettivi è quello di realizzare un impianto per la squadra di baseball. L’ex bocciodromo, ora Centro vaccini, a emergenza pandemica finita, si può utilizzare per realizzare una palestra di arrampicata». —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia