Miranese diventa la star della televisione coreana

La storia di un giovane laureato in Lingue orientali partito sette anni fa dall’Italia. Ha partecipato a un reality sul piccolo schermo e adesso è trattato come un divo

MIRANO. Emigra in Corea del Sud e diventa famoso grazie a un programma televisivo. Più che di cervelli, fuga di simpatia: protagonista un giovane miranese, Alberto Mondi, che questa sera si collegherà con Mirano per raccontare la sua esperienza nel nuovo appuntamento di “Cultura a Km 0”, l’iniziativa delle Acli che mette al centro i giovani che ce l’hanno fatta e che rappresentano le eccellenze del territorio. Anche a 8.700 chilometri di distanza.

Davvero singolare la storia di Alberto: partito sette anni fa da Mirano, come tanti giovani in cerca di fortuna all’estero, l’ha trovata inaspettatamente a Seoul, dove doveva restare, inizialmente, solo pochi mesi. Invece ci ha messo radici: non solo ha trovato lavoro (a Gangnam, distretto di Seoul diventato famoso grazie del rapper sudcoreano Psy, “Gangmam style”) ma anche la celebrità, diventando quasi una star nazionale grazie alla partecipazione a un programma televisivo di successo. Partito quando aveva 23 anni, appena laureato, attirato da un mondo che lo aveva sempre affascinato, tanto da imparare le difficili lingue orientali, a 31 anni Alberto Mondi gira per le strade di Seoul firmando autografi e concedendosi a “selfie” con i coreani, che quel volto occidentale lo vedono di continuo alla tv e su YouTube. Ma com’è successo? «Lavorando per il lancio della birra Peroni Nastro Azzurro in Corea, affidato giustamente a un promoter italiano», racconta Alberto, «poi, quasi per gioco, ho partecipato a un programma televisivo intitolato “Non-summit”, in cui undici stranieri discutono d’attualità in coreano». Il format è stato eletto il quarto più amato di sempre dai coreani ed è seguito anche in Cina, Taiwan, Russia e Turchia. Da promoter Alberto è diventato una star: interviste, nuovi spot per marchi come Samsung, Nescafé, Sony, Clinique e altri prodotti minori.

Eppure non si è montato la testa: Alberto gira gli spot di notte, di giorno continua a lavorare, attualmente come capo-zona di un concessionario, ovviamente italiano: Fiat. «Vendo anche una cinquantina di 500 al mese», confida. «La vita qui mi piace», prosegue, «ovviamente non è tutto perfetto, ma sono felice e soddisfatto per il lavoro, anche se non ho praticamente più tempo per me e mia moglie. Non so se tornerò mai, però Mirano manca un po’, soprattutto gli amici, le serate in piazza, le partite a calcetto e le campagne andando verso Campocroce. Anche guardare il tramonto da soli in silenzio, cosa che a Seoul non si può neanche immaginare». Alberto racconterà la sua nuova vita in Corea questa sera, alle 21, nel patronato San Pio X.

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