“Miranese dell’anno 2013” Premio a Cardiochirurgia

Riconoscimento consegnato ai primari Alessandro Giacomin e Bernhard Reimers «Grazie a Cuore Amico e ai cittadini: merito loro se siamo ancora qui a curare»
Di Filippo De Gaspari

MIRANO. Il reparto di Cardiochirurgia riceve il premio per il Miranese dell’anno 2013 e lo “gira” subito ai cittadini: «Merito loro se siamo ancora qui». Chirurghi anche nello stile i primari Alessandro Giacomin e Bernhard Reimers, che nel giorno della consegna del prestigioso premio organizzato dall’associazione “Incontri culturali culinari tra regioni”, prendono tutti in contropiede e dedicano il riconoscimento all’associazione Cuore Amico e ai cittadini che si sono mobilitati per salvare il reparto, spingendo la politica a tornare sui propri passi e rinviarne la chiusura.

Per gli organizzatori del premio Vincenzo Fusco, Massimo Zaratin e Giorgio Cavazzano il successo è a doppio senso: hanno aperto ai cittadini le votazioni per il Miranese dell’anno, Cardiochirurgia ha restituito il premio ai cittadini. Il reparto era stato “cancellato” dalle schede regionali di dotazione ospedaliera regionali, ma seimila firma raccolte da Cuore Amico e la mobilitazione di sindaci, comitati e cittadini aveva spinto la quinta commissione regionale a reinserirla nell’organizzazione dell’Asl 13, anche se “a termine”.

È la vittoria della gente sulla ragion di Stato, celebrata anche dal guru di Striscia Antonio Ricci, a Mirano per consegnare il premio. «Se continuiamo ad esistere, continuiamo anche a curare», ha detto Giacomin, responsabile di Cardiochirurgia, «grazie soprattutto a Cuore amico che ci ha supportato per continuare questa nostra attività».

«Per noi questo premio è la ciliegina sulla torta dopo la conferma che potremo operare ancora», ha aggiunto Reimers, direttore di Cardiologia, «questo reparto esiste da 17 anni, ha operato 4 mila pazienti a cuore aperto e il territorio ha voluto difendere questa realtà con una mobilitazione senza precedenti. Il premio va a Cuore Amico, per il coraggio, ma non abbassiamo la guardia, c’è ancora qualche politico da convincere a mantenere questa realtà. Ma se la gente può fare cambiare idea alla politica, questo è un aspetto che fa bella l’Italia». Per il sindaco Maria Rosa Pavanello: «I cittadini hanno riconosciuto l’importanza di un’eccellenza che la città non vuole perdere. Le logiche solo economiche non possono vincere sempre». E il caso finisce anche su Striscia. Per il regista Antonio Ricci «questa è l’Italia che resiste al degrado che Striscia denuncia da sempre: questi dottori, questi cittadini sono dei resistenti».

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