Miracolo in Calle dei Miracoli: riapre bottega Toni Dalla Venezia

Aveva dovuto chiudere il laboratorio per l’affitto troppo caro: oggi l’ultimo intagliatore di Venezia rinasce a San Stae
Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 17.04.2018.- Tony Dalla Venezia restauratore
Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 17.04.2018.- Tony Dalla Venezia restauratore

VENEZIA. Il miracolo è una porta d’acqua spalancata sul canale, sono le grida dei bambini che giocano davanti alla chiesa, è la corte piena di piante. Il «miracolo vero», come lo chiama, tuttavia, è quello di esserci ancora, con le cornici, i legni, i barattoli di colore, le dorature, le spatole, le colle, i chiodi, proprio quando sembrava che tutto dovesse finire.

Dopo aver chiuso il 30 dicembre scorso la sua bottega a San Stae, Toni Dalla Venezia, 81 anni di grazia, ultimo intagliatore rimasto in città, memoria storica degli anni gloriosi di Vedova e Santomaso, Carlo Scarpa e Picasso, ha riaperto nei giorni scorsi in calle dei Miracoli un nuovo laboratorio, più piccolo, ma sufficiente a contenere l’energia inesauribile che, dopo settant’anni di mestiere, ancora muove le sue mani.

Interpress/Mazzega Venezia, 30.09.2017.- Laboratorio di Toni Dalla Venezia
Interpress/Mazzega Venezia, 30.09.2017.- Laboratorio di Toni Dalla Venezia


«Davvero la mia storia ha qualcosa di miracoloso» spiega «perchè ormai disperavo di trovare un altro posto». Il primo “posto”, quello a San Stae, era stato per quarantacinque anni il prolungamento della sua abitazione, il luogo dove lavorava, creava, vedeva gli artisti, i collezionisti, gli amici, i figli.

Poichè gli affitti non guardano in faccia a nessuno, lo scorso inverno anche Dalla Venezia si era visto sfilare il mestiere da sotto il naso quando il proprietario dello studio aveva aumentato il canone di locazione da 1.500 euro a 2.400.

«Per me era una cifra davvero impossibile da sostenere» continua l’artigiano «ma è anche altrettanto vero che io non posso stare senza lavorare». Il passaparola tra conoscenti, la casualità felice, un amico che dice a un amica che dice a Dalla Venezia che ai Miracoli c’è un piccolo studio che sarebbe perfetto per lui.

Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 17.04.2018.- Tony Dalla Venezia restauratore
Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 17.04.2018.- Tony Dalla Venezia restauratore

La grande famiglia di amici e parenti - la moglie Iva, i figli Diana, Marina e Davide - si mette in moto. Ognuno fa qualcosa. L’intagliatore porta tutto quello che può, incluse le cornici su modello di Carlo Scarpa, quelle che realizza per gli artisti e i collezionisti che arrivano anche dall’estero.

«Faccio questo mestiere da quando avevo undici anni» dice ancora «e mi piace ancora come il primo giorno».

Allora, era poco più di un bambino, ma l’intagliatore Emilio Canestrelli lo prese nella sua bottega come garzone e gli insegnò il mestiere. L’apprendistato dura dieci anni; poi arriva la proposta di trasferirsi in Francia a scolpire il legno e così trascorre sedici anni a Cannes, dove conosce Picasso («mi voleva bene perchè - ricorda - amava la gente che sapeva lavorare»), e poi Campigli, Sutherland; infine, «per nostalgia», ritorna a Venezia .

«Un giorno, mentre ancora stavo in Francia, durante un breve soggiorno a Venezia sono passato vicino alla chiesa di San Stae e ho detto a mia moglie che l’unico posto dove avrei potuto lavorare era lì - racconta - quello è stato il primo miracolo perchè, dopo poco, ho aperto la mia bottega».

Negli anni, ha intagliato cornici per gli artisti, per i collezionisti privati, per alcune gallerie, inventando soluzioni che solo lui conosce.

Poi, l’aumento dell’affitto, la necessità di doversene andare, la risoluzione del contratto, un Natale amaro, e infine la rinascita, rara a Venezia, davanti al passaggio incessante di gondole, in una calle dal nome profetico.

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