Mira scende in piazza per dire no ai femminicidi

Alle 20.45 la manifestazione in piazza Municipio promossa da Lavinia Vivian Gigliola Scattolin (Pd): «Serve un’educazione ai sentimenti fin da bambini»
MIRA. Mira in piazza per dire no al femminicidio: il Comune sarà in prima fila alla manifestazione delle 20.45 in piazza Municipio, “Mira contro la violenza di genere”, organizzato dopo circa due settimane dal tragico omicidio-suicidio di Dogaletto in cui hanno perso la vita Luigi Nocco e Sabrina Panzonato. Alla manifestazione, organizzata dalla lista “Mira in Comune”, hanno per ora aderito le associazioni Centro Donna di Mira, Anpi della Riviera del Brenta, “Identità e differenza” del Miranese, il Comune di Mira, la Municipalità di Marghera. «Saremo in piazza IX Martiri come Comune di Mira», spiega il sindaco Marco Dori, «per dare un segnale preciso, e cioè che l’ente locale ritiene il tema del femminicidio cruciale da affrontare dal punto di vista culturale. La repressione e le buone leggi sono necessarie ma spesso non bastano. Serve cambiare i comportamenti». Ci saranno anche gli assessori della giunta e tante consigliere e consiglieri comunali. In prima fila anche il Movimento 5 Stelle, sconfitto alle elezioni di giugno. A lanciare un appello alla partecipazione la consigliera 5 Stelle Elisa Benato.


L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla consigliera della lista “Mira in Comune” Lavinia Vivian, che nei giorni scorsi ha anche partecipato al funerale congiunto di Sabrina Vivian e Luigi Nocco a Marghera. «Sarà un momento di raccoglimento per tutta la comunità mirese», dice la Vivian, «invitiamo in particolar modo a partecipare tutti gli uomini: troppo spesso si ci si concentra sulle vittime, come se il punto fosse insegnar loro a non farsi ammazzare». In piazza ci sarà anche il presidente della Municipalità di Marghera Gianfranco Bettin.


Sulla questione interviene Gigliola Scattolin, segretario metropolitano del Pd, che leggerà un brano del “Piccolo principe” di Saint-Exupéry. Il passo è quello, famosissimo, del dialogo tra il piccolo principe e la rosa in cui si dice che «voler bene significa desiderare qualcosa per completarci, rendere nostro qualcosa che non ci appartiene», ed è proposto come una forma immatura di amore, perché contempla il possesso. «Per amare non bisogna aver bisogno dell’altro, amare è permettere all’altro di essere felice anche quando il suo cammino è diverso dal nostro», riflette Scattolin, «ma non si nasce con queste cognizioni, si imparano. E di questo dobbiamo acquisire coscienza. Non è una manifestazione contro ma è occasione per sensibilizzare le coscienze», aggiunge. «Sin da bambini, a scuola e in famiglia, dovremmo trovare spazi di educazione dell’anima, intesa come educazione ai sentimenti, alla gestione della gioia come della rabbia».


Chi non parteciperà sarà invece la consigliera della lista fucsia Antonella Trevisan e i consiglieri comunali fucsia che ritengono che il silenzio sia la cosa migliore in casi come questi. I “fucsia” propongono eventi fra qualche settimana in modo da ragionare a freddo su quello che è accaduto.


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