Mira, la protesta delle amministratrici dopo la cacciata dell'assessore incinta

Maniero vuole ritirare le deleghe anche ai due assessori che avevano difeso Roberta Agnoletto. Silvestri: "Classica sopraffazione della donna"

MIRA. Monta la protesta delle amministratrici pubbliche dopo che il sindaco di Mira, Alvise Maniero (M5S), ha annunciato di voler ritirare le deleghe all'assessore Roberta Agnoletto, incinta e prossima al parto, in nome dell'efficienza della giunta. Come se non bastasse Maniero, il giorno dopo, ha annunciato anche di voler togliere l'incarico ad altri due assessori (Michele Gatti e Orietta Vanin), proprio quelli che lo avevano criticato per la sua decisione nel caso Agnoletto o che avevano difeso la collega.

Il sindaco aveva parlato di un atto dovuto: «La città ha bisogno di assessori che siano presenti tutto il giorno per servire il popolo. Queste persone non erano in grado di assicurare questa presenza».

Ma contro la sua azione monta la protesta del mondo politico femminile: in molte tra le amministratrici avevano indicato maniero come un "retrogrado maschilista" capace di riportare la condizione della donna "indietro di un secolo". Anche l'assessore Milena Silvestri, responsabile dell'Ambiente a San Donà, attacca Maniero. Milena Silvestri, architetto, è infatti diventata mamma per ben tre volte durante i suoi mandati, ricevendo sempre aiuto e collaborazione da parte di sindaco e colleghi. "Per fortuna la tipologia del Sindaco-Mascio-Politico-Efficiente che in nome dell'Agir Concreto attua la più retriva e classica sopraffazione sulla donna in chiave moderna, non abita nel mio Comune", dice Milena Silvestri, "che durante le ultime due giunte ha visto nascere ben cinque bambini: uno del sindaco Francesca Zaccariotto, tre miei e uno di un altro assessore. I lieti eventi hanno affinato le sensibilità dei genitori-amministratori e fatto meglio capire le esigenze dei bambini e delle loro famiglie. Colpisce l'età del sindaco, 26 anni, e il vecchiume di idee e pregiudizi che si porta dentro".

"Ancora una volta", conclude Milena Silvestri, "le donne sono costrette a dare battaglia e a difendere i loro diritti elementari, ma per fortuna sono tante le voci che oggi si alzano indignate e non permetteranno un ritorno all'oscuro passato dal quale ci siamo faticosamente affrancate".

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