«Mio figlio minacciato e deriso dai compagni»

Bambino iperattivo bersagliato dagli alunni e minacciato, i genitori adesso non ne possono più e denunciano il caso di maltrattamento accaduto in una scuola elementare del Sandonatese. Un caso molto delicato che sta creando dei seri problemi al piccolo e a tutta la scuola, in particolare nella sua classe. I genitori ritengono che le maestre stesse siano responsabili di questa situazione, dopo averlo bollato come un “diverso”.
Giudizio che avrebbe scatenato fenomeni di aggressività da parte di altri compagni di classe. La mamma del piccolo, che frequenta la quinta classe, racconta che due anni fa aveva già cambiato scuola perché era stato preso di mira ingiustamente dalle maestre. Lo aveva trasferito, sperando di trovare più comprensione e tranquillità nel nuovo istituto comprensivo che lo aveva accolto. Sembrava la soluzione ai problemi emersi nel piccolo dopo una serie di episodi che avevano coinvolto anche le docenti.
«Invece i compagni hanno iniziato a prenderlo in giro», ricorda la mamma, «per una frase inopportuna detta dalle maestre che dovrebbero insegnare l'educazione e dare buon esempio, e non certo mortificare e degradare un bambino dicendogli davanti a tutta la classe che è un diverso. Mio figlio è venuto a casa con lividi sul corpo dovuti alle botte prese dai compagni. Le maestre mi hanno consigliato di portarlo da uno psicologo.
«Io, da buona madre, l'ho fatto», aggiunge, «l'esito della visita è stato che il bambino non ha nessun problema particolare, inoltre è seguito da un ente specializzato che è sostanzialmente un doposcuola. Le maestre, nonostante la presa visione della lettera dello psicologo, continuano a dire che ha problemi. Sono andata varie volte dalle maestre e dal preside a parlarne, ma senza arrivare a una conclusione. Il papà di un compagno di classe di mio figlio lo ha addirittura minacciato. Le maestre sono state avvisate dell'episodio, dimostrando solo indifferenza».
«Ora», conclude amareggiata, «mi sento sola e delusa da tutta questa situazione nei confronti di mio figlio. Spero in un serio interessamento riguardo a questo caso. Ricordo che nel corso di un'esercitazione di evacuazione della classe per simulare un incendio, il bambino è stato preso dal panico e si è chiuso in bagno. Le maestre, invece di aiutarlo, lo hanno lasciato lì chiuso, e alla fine gli hanno messo una nota. Se fosse stato un incendio, il bambino sarebbe rimasto intrappolato».
Giovanni Cagnassi
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