Minorenne violentata per 4 anni dal patrigno

a denuncia è arrivata solo dopo la maggiore età della ragazza L’uomo, alle prime rivelazioni, è scappato all’estero e non è rintracciabile

SAN DONA'. Abusata dal patrigno per anni, una ragazza del Sandonatese si sfoga e finalmente denuncia le violenze subite. All’epoca dei fatti era una bambina di dieci anni. La sua vita è stata segnata per sempre, piombata nel baratro dopo abusi che si sono ripetuti fino ai 14 anni. Oggi che è una ragazza da poco maggiorenne, sofferente, ha svuotato tutto il suo inconscio con l’aiuto degli psicologi. E ha raccontato cosa ha subito per anni. L’11 maggio 2016, davanti al gup, giudice per l’udienza preliminare, di Venezia dottor Alberto Scaramuzza e al pm della Procura di Venezia, la dottoressa Lucia D’Alessandro, si è tenuta l’udienza preliminare per il reato di violenza sessuale su minorenne e maltrattamenti in famiglia ai danni di questa ragazza, all’epoca dei fatti dall’età di 10 a quella di 14 anni, residente nel Sandonatese, difesa in sede penale quale persona offesa dall’avvocato Matteo Giuseppe D’Anna.

«La ragazza ha raccontato di aver subito le tristi conseguenze di gravi violenze sessuali patite fin dall’età di dieci anni», spiega l’avvocato D’Anna, «a opera del patrigno, straniero, a oggi irreperibile per le forze dell’ordine, recatosi all’estero immediatamente dopo i primi racconti della ragazza al personale sanitario dell’Asl 10 di San Donà.»

All’esito dell’ udienza preliminare presso il Tribunale Penale di Venezia, saranno ora svolte dalla polizia giudiziaria nuove indagini al fine di raggiungere l’indagato per le gravissime ipotesi di reato a lui contestate dalla Procura lagunare. Le violenze si sarebbero dunque svolte in ambiente domestico, durante l’assenza per motivi di lavoro della madre naturale, e fin dall’età di dieci anni della ragazzina. Si sono protratte fino al compimento dei quattordici.

«Tremendo è stato l’impatto psicologico sulla minore», aggiunge il legale, «che ha affrontato un lungo periodo difficile di sofferenze, trovando poi il coraggio di esternare il proprio profondo disagio al personale sanitario. La ragazza è stata inizialmente seguita da una psicologa dell’Asl 10 di San Donà e dal personale sanitario, rivolgendosi poi per le dovute difese al proprio difensore di fiducia, l’avvocato Matteo Giuseppe D’Anna, che adesso si sta impegnando con forza e tenacia per ottenere giustizia anche in favore di tutte le donne vittime di violenza.

 

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