Minaccia il suicidio, Brugnaro lo salva
«Butta a terra l’accendino, prima di tutto, e poi discutiamo».
Così il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha convinto ieri mattina nell’androne di Ca’ Farsetti un uomo, F.P. di 53 anni, con problemi di disabilità per un incidente stradale, che dorme da cinque mesi in barca con la sua compagna e che chiede da tempo un alloggio al Comune.
L’uomo era entrato in Municipio con una tanica di benzina in mano, versandosela addosso, minacciando di suicidarsi per la disperazione, dandosi fuoco e chiedendo di vedere il sindaco.
Un colloquio di una decina di minuti, in veneziano, quello tra l’uomo e Brugnaro, con il primo cittadino che, con calma e freddezza, ma anche partecipazione, lo ha assicurato che avrebbe preso a cuore il suo problema. Alla fine è riuscito a convincerlo a desistere dal suo gesto, minacciando anche di andarsene se non avesse gettato innanzitutto a terra l’accendino che aveva in mano e poi abbracciandolo dopo che F.P. lo ha lasciato cadere. L’uomo non sarebbe nuovo a questo genere di proteste.
«Eravamo in graduatoria nel bando per ottenere un alloggio in autorestauro», ha spiegato poi F.P. con la sua compagna, «ma mi hanno riconosciuto solo 7 punti in graduatoria per la disabilità e siamo scivolati all’indietro, senza possibilità di avere un alloggio. Anche questa mattina (ieri mattina ndr) il dirigente dell’assessorato alla Casa mi ha detto che il Comune poteva farmi avere un contributo di un centinaio di euro ma non l’alloggio, e allora sono ricorso a questo gesto, perché ormai non ho più nulla da perdere. Gestivo un ristorante a Mazzorbo ma il mio socio si è portato via tutto. Siamo disperati e non ce la facciamo più a dormire in barca. Ho fiducia nel sindaco Brugnaro, in cui credo anche come persona e spero davvero che risolva il mio problema. Altrimenti sono pronto a tornare e a farla finita».
«Il caso di questa persona mi ha molto “toccato”», ha detto Brugnaro al termine dell’incontro con l’uomo, «perché testimonia le situazioni di disagio sociale davvero drammatico che si vivono in questo momento in città. Faremo il possibile per aiutare questa persona, verificando la sua situazione in graduatoria, perché non è possibile essere costretti a dormire in barca, ma voglio affrontare il problema in maniera più ampia. Stiamo compiendo in queste settimane una verifica su tutte le assegnazioni di alloggi comunali, per renderci conto che tutti quelli che ne usufruiscono ne abbiamo veramente diritto. Le case comunali devono innanzitutto servire per le situazioni di disagio sociale».
Enrico Tantucci
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