Minaccia di darsi fuoco a San Pietro
DOLO. Un “forcone” di Dolo ieri a Roma ha inscenato una protesta clamorosa: ha minacciato di darsi fuoco in piazza San Pietro. Si tratta di una vecchia conoscenza politica in Riviera del Brenta, è Gaetano Ferrieri, ex Idv, un tempo sindacalista del settore informatico e alla fine attivista del comitato “9 dicembre”. Ieri Ferrieri, reggendo in mano una bottiglia con benzina e un accendino ha inscenato insieme a un suo amico un’altra protesta plateale. Ferrieri era più che determinato e ha detto che avrebbe messo in pratica le sue minacce se qualcuno delle istituzioni non fosse andato ad ascoltarli. I due chiedevano addirittura asilo politico al Vaticano e poter parlare con Papa Francesco.
«Non c'è lavoro, non ti danno la casa, non ti danno niente, chi non paga le tasse è un parassita, mandiamoli a casa. I miei cinque figli se mi vedono fare questo lo fanno pure loro, è una vita di merda». Con queste parole anche l’altro forcone, Salvatore, di Brescia, ha minacciato di darsi fuoco sempre all'interno del colonnato di piazza San Pietro. A quel punto è scattata la morsa delle forze dell’ordine sia vaticane che italiane. L’area in cui si trovano è infatti zona extraterritoriale. Gli agenti con grande abilità hanno immobilizzato e bloccato i due uomini che minacciavano di darsi fuoco in piazza San Pietro. Con un blitz gli è stato impedito di darsi fuoco utilizzando delle coperte. I due sono stati presi in consegna dalla polizia.
Ferrieri e il compagno di protesta sono stati portati all'Ispettorato di pubblica sicurezza del Vaticano e presi in consegna dalla forze dell’ordine italiane. Mentre venivano portati via a forza dalla piazza, alcuni sostenitori della protesta hanno inveito contro la polizia. I due lunedì scorso avevano partecipato alla protesta dei forconi davanti a Montecitorio e si erano poi asserragliati nella chiesa Santa Maria in Aquiro. Contro l’azione di Ferrieri arriva la scomunica ufficiale del portavoce del movimento. «Chi ha tentato di darsi fuoco al Vaticano», si è affrettato a dire il leader del Movimento, Danilo Calvani, «non ha niente a che fare con il Coordinamento 9 dicembre. Probabilmente si tratta di esponenti di un gruppo che autonomamente ci ha appoggiato, ma non appartengono al nostro coordinamento». Anche a Dolo gli ex compagni dell’Idv prendono le distanze «Ferrieri?», dice Michele Lionetti dell’Idv, «sono anni che non ha più la tessera del partito».
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