Minacce di morte contro Bettin. Intimidazioni anche alla madre
VENEZIA. Ancora insulti e minacce all’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin: nuova denuncia alla Digos. Neppure il tempo di cancellare quelle apparse un paio di settimane fa, che sul muro di cinta dell’isola di San Giacomo in Paludo sono comparse scritte ingiuriose nei confronti dell’assessore e un grande “No al parco della laguna”, accompagnate da atti vandalici nei confronti dell’associazione Vas-Verdi Ambiente Società che ha l’isola in gestione, con targhe divelte.
Una decina di giorni fa, una lettera a casa dell’assessore, con minacce di morte a lui - «Dallo sterco al piombo» - e minacce anche alla madre, sempre legate all’istituzione del nuovo Parco, al voto del prossimo consiglio comunale, accompagnato da 80 emendamenti e l’opposizione di Fratelli d’Italia, Lega, M5S, con deposito firme per un referendum. La scorsa settimana, scritte contro Bettin e l’assessore Maggiori a Mestre; quest’inverno la consegna di una lettera con proiettile (recapitata anche al vicesindaco Simionato); nell’estate 2013 scritte e citofonate minacciose, quella volta contro le prese di posizione di Bettin contro lo spaccio. Tutte regolarmente denunciate alla Digos. Ora Bettin risponde con un comunicato dai toni durissimi: «Povera vecchia cara madre mia, questi pezzi di merda hanno dichiarato “aperta la caccia” anche a lei».
L’assessore all’Ambiente guarda anche all’incendio doloso che ha danneggiato l’ex ospedale al mare. «È impossibile passare sotto silenzio l’ulteriore salto di qualità di questi farabutti, tra minacce insulti e vandalismi», prosegue Bettin, «a poche ore dall’inquietante incendio doloso appiccato alla pineta attorno al Teatro Marinoni al Lido, esperienza di autogestione con la quale l’assessorato all’Ambiente collabora. C’è chi pretende di fare quello che vuole in laguna, infischiandosene di regole e tutele e che vede nel Parco un ostacolo ai propri interessi».
«Il confronto sul progetto di Parco è stato molto aperto e civile», conclude Bettin, «le stesse associazioni di cacciatori, le più contrarie, si sono confrontate correttamente, nella stragrande maggioranza. Sola eccezione, chi racconta falsità e cerca di suscitare rivolte senza ragione, trattandosi di un parco che concilia con equilibrio le attività umane e l’ecosistema, valorizzerà la comunità lagunare dandole nuove risorse e rilancio socioeconomico. Ma gli interessi loschi che questi figuri rappresentano non si accontentano, voraci come sono. Non mi lascerò intimidire da questi cialtroni vigliacchi e spero che nemmeno il Consiglio si farà mettere sotto ricatto. Il Parco rappresenterà una svolta epocale e benefica».
«Abbiamo detto che San Giacomo sarà la “porta” del Parco e per questo ci attaccano», commenta Giannandrea Mencini dei Vas. (r.d.r.)
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