Minacce all’ex moglie, nei guai un imprenditore
MARTELLAGO. Imprenditore edile di Martelago a processo per stalking nei confronti dell’ex moglie.
Il processo - ieri in aula sono stati ascoltati alcuni testi dell’accusa - vede sul tavolo degli imputati un noto imprenditore edile di Martellago, un quasi sessantenne che, nella fase della separazione dalla moglie, l’avrebbe più volte minacciata e molestata, incapace di accettare il fatto che lei se ne era andata e voleva ricostruirsi una vita senza di lui.
I fatti risalgono a un periodo compreso tra il novembre del 2012 e il febbraio del 2017. L’uomo, secondo l’accusa, si sarebbe reso protagonista di una serie di comportamenti che configurano il reato di stalking, seguendo la moglie anche con l’auto o in sella alla propria moto, fingendo di speronarla e cambiando direzione solo all’ultimo, mettendo a rischio anche la circolazione stradale.
Un canovaccio già visto in tanti altri casi simili, quando uno dei due membri della coppia, quasi sempre la parte maschile, non riesce ad arrendersi alla fine della relazione. In questo caso una volta l’uomo le avrebbe strattonato i capelli, dopo aver affiancato l’auto dell’ex moglie, apostrofandola come una poco di buono e rimarcando il fatto che era stato lui a comprare l’auto di lusso sulla quale stava viaggiando la donna.
In un’altra occasione l’uomo sarebbe entrato nella casa dell’ex moglie, un’abitazione alla periferia di Mestre, battendo sulla porta e cercando di entrare. Tentativi accompagnati da insulti e minacce come “Faccio esplodere tutto” e altre cose indicibili.
In altre occasioni l’ex marito della donna avrebbe perso la testa, con continue minacce nei confronti della donna - “Ti ammazzo, ti brucio la casa” - saltando anche sul baule dell’autovettura, saltando e danneggiando la carrozzeria di una Mercedes Slk, di cui poco prima aveva preso a pugni il parabrezza. In un altra occasione ancora l’uomo avrebbe scaricato un container davanti a casa della donna, un container su cui, ancora una volta, erano scritte una serie di offese.
Tra le altre cose l’uomo avrebbe distribuito a parenti e amici un libro in cui, senza far riferimento alla donna o alla loro vecchia relazione, c’erano una serie di riferimenti a dettagli, anche di tipo economico, della loro vita privata, dettagli noti a entrambi. In una occasione avrebbe anche cercato di picchiare il figlio.
Un vero inferno per la donna, che non ha esitato a denunciare e nel frattempo ha provato a rifarsi una vita, sostenuta da un gruppo di amici. «Per alcuni degli episodi che gli vengono contestati all’imputato», fa notare l’avvocato della difesa, Carlo Stradiotto, «il procedimento era già stato archiviato in passato dal gip Liguori». La parte civile è invece rappresentata dall’avvocato De Franceschi. La prossima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 6 giugno. —
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