Mimose, “veglia” contro i ladri. «Non compratele dagli ambulanti»

Mestre, sono stati rubati ramoscelli all’una di notte dalle piante di via Cappuccina. Maria Laura Faccini, presidente dell’Istituto della Pietà: «Uno faceva il palo, l’altro tagliava. Ora basta»

MESTRE. «Non comprate mimose dagli ambulanti». È l'appello lanciato dall'associazione Amico Albero, dall'ambientalista Michele Boato e dagli abitanti del tratto di via Cappuccina dove hanno casa bellissime piante di mimose, che sono oggetto di saccheggio da parte di persone (per lo più extracomunitari a quanto pare dalle segnalazioni) che le “spennano” per poi rivendere oggi i mazzetti in giro per la città in occasione della festa della donna.

Mimose che, come spiegano abitanti e comitato, sono un bene pubblico e abbelliscono la città. Gli alberi si trovano all'incrocio con via Fusinato ma anche con via Gozzi: la scorsa settimana sono stati depredati e vandalizzati, specialmente i rami più bassi. Domenica sera per evitare il sacco delle piante di mimose rimaste, un gruppetto di rappresentanti di Amico Albero e Boato, ha fatto la posta in via Cappuccina, mentre un paio di residenti (che avevano già sventato un tentato furto), hanno vegliato gli alberelli fino a mezzanotte dalle loro terrazze. Sembrava che l'operazione fosse andata a buon fine. «Si sono avvicinate delle persone sospette», spiega Boato, «alcuni in bici, con dei sacchetti, ma ci hanno visto e hanno girato al largo».

GIORNALISTA: Baschieri AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: Mestre via Cappuccina DESCRIZIONE: l'albero della mimosa con rami spezzati
GIORNALISTA: Baschieri AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: Mestre via Cappuccina DESCRIZIONE: l'albero della mimosa con rami spezzati

E invece, attorno all'una di notte, gli improvvisati venditori ambulanti sono tornati a colpire. La segnalazione è arrivata da Maria Laura Faccini, presidente dell'Istituto provinciale per l'infanzia Santa Maria della Pietà, che dal suo profilo Facebook si è detta indignata. «Ho assistito in diretta alla scena di due bengalesi che facevano man bassa di mimose tagliandole dall'alberello in via Cappuccina, angolo via Fusinato», posta. «Ho allertato vigili e 113 e sono uscita subito di casa per fermare ulteriori tagli. Il tempo di scendere con l'ascensore ed erano già spariti lasciando tracce sotto i portici di via Fusinato. Ho guardato l'alberello spennato dove, tra l'altro, era stato attaccato un cartello di Amico Albero con la scritta: “Giù le mani dalle mimose”. Le stesse mimose rubate ci verranno riproposte agli angoli delle strade oggi. Il danno e la beffa. Vediamo di evitare di farci prendere in giro perennemente».

L'episodio è avvenuto attorno all'una di notte. «Mi sono affacciata dalla mia abitazione e ho visto queste due persone, uno faceva il palo, l'altro con le forbici tagliava le mimose e le gettava a terra. Ho chiamato le forze dell'ordine, ma il tempo di scendere giù, e i due si erano dileguati».

La presidente della Pietà è stata contattata da Boato e ieri notte l'attività di controllo è stata intensificata per cercare di preservare le mimose che sono rimaste, dall'assalto last-minute in vista della festa di oggi.

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