Mille giovani all’Astori abbracciano don Bosco
MOGLIANO. Un cordone di giovani studenti, tante bandierine colorate, le campane che in lontananza suonano a festa, il grande affetto dei salesiani e le note della sua canzone: «Tu sei, don Bosco, amico nostro, amico della gioventù».
Le reliquie del santo don Giovanni Bosco sono state accolte così, ieri mattina, all'ingresso del collegio Astori di Mogliano per la prima tappa del suo viaggio nel Triveneto. Sulle note del brano “Verdi le tue valli”, cantato da oltre mille studenti, la teca in vetro che ospita la salma del fondatore dei salesiani ha sfilato dal Terraglio fino alle porte della chiesa. Qui ad aspettare le reliquie con i massimi onori c'erano il sindaco Giovanni Azzolini, che ha indossato per l'occasione la fascia tricolore, il direttore del collegio don Maurizio Tisato, il coordinatore didattico del primo ciclo don Sergio Castellini, e don Giorgio Bazzo coordinatore pastorale delle scuole secondarie.
A lui il compito di intonare il brano che ha accompagnato la sfilata della salma. Tutta l'Astori, con i suoi mille studenti, si è fermata per questo importante evento. Le reliquie di don Bosco sono arrivate puntuali, poco dopo le 10, a bordo di un furgoncino scortato da due gazzelle dei carabinieri. Davanti all'ingresso c'erano anche alcuni fedeli che, alla vista della teca trasparente in vetro, hanno trattenuto a stento la commozione e le lacrime.
Anche il direttore del collegio, nel discorso di accoglienza, ha rivolto direttamente al santo un sentito ringraziamento: «Il nostro istituto oggi vive una grande giornata di festa» sono le parole di don Maurizio Tisato «è arrivato nella sua casa colui che l'ha sognata e realizzata, un grande uomo che oggi è conosciuto amato e invocato da tutti i giovani del mondo. Don Bosco ti ringraziamo perché ci hai pensati. Il tuo cuore ha compreso ciascuno di noi, grazie perché ancora adesso peregrini in tutto il mondo per dire a tutti che Dio ci ama e siamo tutti uguali davanti a lui, dalla bellezza dei piccoli, ai sogni dei ragazzi ai grandi progetti dei giovani. Grazie a Don Bosco, padre, maestro e amico di tutti noi».
Giunta dalla Sicilia all'areoporto di Venezia, la teca per la prima notte veneta è stata custodita all'interno della comunità proposta di via Barbiero.
La giornata di celebrazioni in onore del santo si è conclusa ieri con la processione della reliquia verso il duomo di Mogliano, chiesa Santa Maria Assunta, dove è iniziata la veglia notturna da parte delle associazioni giovanili del territorio. Ma ad accogliere l'arrivo del Santo non c'erano solo giovani. Un episodio toccante ha anticipato l'arrivo delle reliquie. «Ero raccolto in preghiera in attesa dell'evento» spiega don Maurizio Tisato «e mi si è avvicinato un uomo e mi ha raccontato la sua storia».
Le parole dell'anziano fedele rivelano il grande attaccamento a don Bosco: «Ho aspettato questo momento per 67 anni» si è confidato l'uomo «non potevo non esserci. Ero allievo dell'Astori durante la seconda guerra mondiale, nel '43 quando ci sono stati i bombardamenti andammo tutti andati a rifugiarci in sacrestia». Numerosi anche i fedeli che hanno partecipato alle cerimonie durante l'intera giornata: «Più vado avanti con gli anni» ha concluso Tisato «più capisco il senso di paternità universale di don Bosco e il suo affetto maturo».
Matteo Marcon
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