Migranti ospitati in case private dieci richieste dalla provincia

Le offerte fatte finora sono al vaglio della prefettura per capire se gli spazi proposti sono idonei Cuttaia sollecita anche i sindaci a impiegare i profughi nel volontariato per attività di decoro urbano

Sono una decina almeno i privati che si sono fatti avanti per offrire appartamenti in città, centro storico e terraferma, ma anche nel resto della provincia dove alloggiare piccoli gruppi di migranti, parte di quella quota che la provincia deve ospitare per fare fronte all’emergenza degli sbarchi di profughi dal Nord Africa.

In Prefettura sono in corso ora verifiche sulle varie proposte avanzate dai privati che dovranno firmare, in pratica, dei regolari contratti con cooperative e associazioni che faranno da garanti per l’accoglienza di profughi e migranti sbarcati a Lampedusa dalle carrette del mare e distribuiti secondo le quote del Ministero dell’Interno sul territorio nazionale. Bocche cucite in questa fase, alquanto delicata, visto che sono in corso le verifiche sulle proposte dei privati e viste le polemiche, che altrove, in Regione, hanno accompagnato queste iniziative.

Prima di Venezia, si è mossa Padova e qui non sono mancate le polemiche per gli alloggi messi a disposizione da alcuni privati in possesso di appartamenti sfitti.

Anche Venezia, in sordina, svela il suo lato più solidale e si scopre che una decina di privati sono pronti ad offrire alloggi vuoti alla macchina prefettizia dell’accoglienza per ospitare piccoli gruppi o famiglie di migranti. Fino ad oggi i migranti arrivati nella nostra provincia sono stati ospitati nelle strutture delle associazioni, come l’ostello a Colori di Giare di Mira, Forte Rossarol a Tessera, o alla sede delle Croce rosse di Jesolo, per citare le più capienti. Ma gli sbarchi continuano, così come la necessità di trovare alloggi nei quali sistemare i migranti.

Ecco perché il prefetto nei giorni scorsi ha invitato, con una lettera, anche privati cittadini a presentare la loro offerta. Una proposta positiva anche le cooperative impegnate nell’assistenza.

Alcuni profughi nelle scorse settimane sono stati ospitati anche in alberghi, a Chioggia e Marghera. «L’accoglienza dei migranti negli appartamenti», spiegano i responsabili delle cooperative, «va nell’ottica dell’ospitalità diffusa. E’ chiaro che le famiglie non saranno lasciate sole, ma avranno sempre il sostegno degli operati delle cooperative stesse».

Un’esperienza, come si diceva, già decollata tra Padova e Vicenza. Nei giorni scorsi il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia ha anche inviato una lettera ai sindaci ricordando loro la possibilità di impiegare i migranti come volontari in piccoli lavori di decoro urbano - dai parchi da pulire alle scuole da tinteggiare - attraverso specifici protocolli. Al momento, nel Veneziano, non risulta che alcun comune si sia mosso in questa direzione, mentre progetti di coinvolgimento dei migranti sono stati portati avanti nel Bellunese e nel Veronese. (m.ch. - f.fur.)

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