Migranti, guerra di ricorsi sulla gestione

La cooperativa Edeco che oggi si occupa di Cona si è rivolta al Tar contestando l’appalto e l’ammissione di altri partecipanti

Battaglia di carte bollate sul centro di accoglienza di Conetta. La cooperativa che lo ha gestito in questi anni, la padovana Edeco, non solo ha ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro le altre quattro cooperative ammesse alla gara per il nuovo appalto, ma si è pure rivolta al Tar contro la Prefettura per il bando di gara. Nel primo ricorso sostiene che le altre quattro cooperative non hanno i titoli per partecipare alla gara e nel secondo caso sostiene che lo stesso bando di gara non è legittimo. Un bando che vale 10 milioni di euro. La Edeco si rende conto che rischia di non vincere l’appalto e quindi di non continuare a gestire la struttura di Conetta. Questo perché sono state parecchie, nell’ultimo anno, le contestazioni mosse dalla Prefettura al sistema di gestione della struttura e da più parti sono arrivate numerose critiche. Pesano come una spada di Damocle le inchieste delle procure di Padova e Venezia sulla coop e alcuni suoi dirigenti.

I magistrati veneziani ipotizzano una notevole differenza tra i servizi offerti e quanto era previsto nel bando. L’ipotesi è associazione a delinquere finalizzata alla frode in pubbliche forniture. Sono indagati, tra gli altri, Sara Felpati, presidente di Edeco e il marito Simone Borile, in qualità di responsabile tecnico. Due funzionari della Prefettura lagunare, inoltre, sono indagati perché secondo gli inquirenti informavano la cooperativa, in anticipo, dei controlli predisposti per verificare servizi e qualità degli stessi. Mentre Edeco ricorre, la Prefettura continua le procedure per l’assegnazione del servizio. La procedura prevede prima l’ammissione dei concorrenti che hanno i titoli, ed è stato fatto. Poi la verifica delle singole offerte. Questa valutazione economica è in corso in questi giorni. Entro fine mese dovrebbe essere indicata la cooperativa a cui viene assegnato l’appalto. Quattro i lotti individuati dalla prefettura. Il primo e principale riguarda la fornitura dei servizi e la gestione complessiva del centro di accoglienza, il secondo lotto riguarda la fornitura di pasti, il terzo è relativo al servizio di pulizia e il lotto numero 4 riguarda la fornitura di vestiti e prodotto per l’igiene personale.

Il bando contempla un numero massimo di 947 ospiti, da ospitare anche in tendo-strutture con capienza massima di 30 persone. Mentre si procede per l’assegnazione dell’appalto da Conetta continuano ad uscire i richiedenti asilo. Gli oltre 1600 ospiti sono un ricordo. In questo momenti all’interno ci sono 574 migranti. Il minimo storico. Nata per ospitare al massimo 430 persone, la struttura fin dalle prime settimane di apertura, avvenuta due anni fa, ha superato di gran lunga quella cifra.

Altri otto ospiti usciranno dal centro il 14 e il 15 maggio prossimi. Tre di questi per un inserimento al lavoro. Nel territorio della città metropolitana di Venezia oltre ai profughi di Conetta ci sono altri 1857 ospiti in strutture disseminate sul territorio e che vengono inseriti sotto la voce prima accoglienza. A questi vanno aggiunti i 182 del sistema Sprar. Si raggiunge quindi la cifra di 2089 richiedenti asilo. Come dire 218 in meno della cifra che spetta al nostro territorio in base agli accordi stabiliti tra Stato ed enti locali, Anci compreso, firmato due anni fa. In Veneto, in questo momento, ci sono 11 mila 816 richiedenti asilo, 1127 in meno della quota che spetta alla nostra regione.

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