Migrante morto nel Tir, lunedì l’autopsia
Era morto ormai da giorni. Con ogni probabilità da ancora prima che la nave su cui era il camion dove si era nascosto salpasse da Patrasso, in Grecia, per arrivare a Fusina. È quanto emerge da una prima e ancora parziale analisi esterna del corpo del migrante trovato morto per asfissia durante un controllo della Polizia stradale lungo la Tangenziale di Mestre. Il sostituto procuratore Giulio Caprarola, che sta coordinando le indagini, ha disposto comunque che venga effettuata un’autopsia che verrà eseguita lunedì dal dottor Alberto Furlanetto.
Il fatto che il migrante fosse morto ormai da giorni andrebbe anche a confermare quanto detto dal conducente del camion che stava trasportando angurie verso un Paese del nord Europa secondo il quale non aveva idea che nel suo mezzo ci fosse un uomo. Al momento non hanno dato risultati gli esami comparativi sulle impronte digitali prelevate al migrante.
Nel frattempo la Procura di Treviso, competente in quanto il controllo da parte degli agenti della Polizia stradale è avvenuto in territorio comunale di Roncade, ha avviato tutti gli accertamenti per tentare di dare un nome al corpo privo di vita. Erano da poco passate le 9.30 di mercoledì mattina quando gli agenti, appena fuori la barriera di Venezia Est, fermano sulla carreggiata nord dell'A57 un camion proveniente dalla Grecia e diretto nel Nord Europa attraverso la barriera dell'A4 di Trieste. Il mezzo era stato imbarcato nella tarda serata di lunedì su un traghetto partito dalla città greca di Patrasso, dove s'imbarcano clandestinamente i profughi provenienti dalla Siria e dall'Afghanistan.
Mercoledì mattina l'approdo al porto di Fusina, da dove il camion ha poi proseguito il suo viaggio verso la destinazione nel Nord Europa. Durante il controllo, gli agenti si insospettiscono per l'odore nauseabondo che proviene dal cassetto porta oggetto, posizionato all'esterno del camion. Non appena lo aprono, gli agenti fanno la macabra scoperta. All'interno c'è il cadavere di un uomo, dalla carnagione chiara, forse un afghano, tra i 30 e i 40 anni, che aveva affidato all'imbarco clandestino in Grecia la sua speranza di raggiungere un paese nord-europeo.
È morto probabilmente asfissiato a causa dell'anidride carbonica che i traghetti immettono nelle stive per limitare il rischio di incendi oppure di stenti a causa del caldo e senza cibo e acqua. Gli agenti della polizia stradale di Venezia fanno intervenire sul posto i colleghi della squadra mobile di Treviso. È infatti della procura del capoluogo della Marca la competenza territoriale del caso essendo il camion stato fermato in territorio comunale di Roncade. I poliziotti, su disposizione del pubblico ministero Giulio Caprarola, spostano il tir in una officina di Quarto d'Altino dove vengono effettuati ulteriori rilievi scientifici, mentre il cadavere del migrante viene trasportato nell'obitorio dell'ospedale di Treviso, dove nella mattinata di lunedì sarà effettuata l'autopsia.
Giorgio Barbieri
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