Migliorano le condizioni della donna: Maria Teresa è sempre grave ma i medici sperano di salvarla

CHIOGGIA. È stata svegliata e respira autonomamente. Queste erano, ieri mattina, le condizioni generali di Maria Teresa Bovolenta (nella foto), la 58enne ferita, in maniera gravissima, il giorno...

CHIOGGIA. È stata svegliata e respira autonomamente. Queste erano, ieri mattina, le condizioni generali di Maria Teresa Bovolenta (nella foto), la 58enne ferita, in maniera gravissima, il giorno precedente, dal marito Enzo Bellemo, con un lungo e affilato coltello da cucina, in seguito a una lite nella loro camera matrimoniale. Quattro ferite, tutte potenzialmente mortali, che hanno fatto temere il peggio fin dall’arrivo della donna al Pronto soccorso dell’ospedale di Chioggia. Invece le sue condizioni continuano a migliorare e, anche se la prognosi resta riservata, i sanitari si permettono un accenno di ottimismo. Per salvare Maria Teresa sono state mobiliate tutte le risorse umane e professionali dell’ospedale di Chioggia. Per prima è intervenuta l’équipe del Pronto soccorso che ha stabilizzato le condizioni della vittima prima dell’intervento chirurgico da eseguire in loco, dato che il trasporto in un’altra struttura sanitaria appariva troppo pericoloso per la sopravvivenza della donna. È stato richiamato in servizio parte del personale in turno di riposo, dato che l’intervento su Maria Teresa si sarebbe sovrapposto ad altri già programmati. Un lavoro di équipe: le ferite da difesa subìte dalla donna alle dita delle mani hanno richiesto l’intervento di un ortopedico, mentre quelle ai reni (provocate dalla lunghezza della lama del coltello) sono state esaminate da uno specialista urologo. Infine il lungo lavoro di ricucitura dei tagli è stato eseguito dal professor Salvatore Ramuscello e dai suoi chirurghi. Strettissima anche la collaborazione con la chirurgia dell’ospedale dell’Angelo, a Mestre, a cui erano state affidate, invece, le sorti di Enzo Bellemo, il marito che aveva tentato di uccidere Maria Teresa e si era, a sua volta ferito gravemente con il medesimo coltello usato contro di lei, dove l’uomo è stato operato. (d.deg.)

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