Migliaia di fenicotteri sulle barene artificiali
VENEZIA. Il fenicottero rosa è tornato nella laguna di Venezia. Oltre 2.000 coppie sono state monitorate in Valle Paleazza. Ma la novità ancora più interessante è che i fenicotteri veneziani hanno colonizzato le barene artificiali costruite, e ricostruite, nell’ambito degli interventi di salvaguardia di Venezia previsti dalle Leggi Speciali e dagli interventi complementari per la realizzazione delle barriere mobili del Sistema Mose.
“Dal 2009 al 2012”, afferma Francesco Scarton, biologo naturalista che monitora per il Consorzio Venezia Nuova l’equilibrio dell’ecosistema lagunare, “i casi di nidificazione di fenicotteri nella laguna di Venezia sono rimasti saltuari e solo lo scorso anno una colonia di grandi dimensioni si è riprodotta con successo. La valli sono state scelte, molto probabilmente, per la buona disponibilità alimentare e per l’assoluta tranquillità”.
Nella laguna di Venezia da circa vent’anni sono in corso lavori di riequilibrio dell’ecosistema e interventi di ricostruzione di barene artificiali (circa 120 per oltre 1.600 ettari). “In questi mesi primaverili”, aggiunge Scarton, “è stata documentata la presenza, finora mai registrata, di fenicotteri rosa nella Palude della Rosa, di Cona e di Campalto - dove sono state realizzate opere complesse di canalizzazione delle acque - e nell’area del lago dei Teneri e del lago Ravaggio.
Le barene artificiali, realizzate dal Magistrato alle Acque attraverso il Consorzio Venezia Nuova, si sono rivelate luoghi di eccezionale valore per l’avifauna che le utilizza lungo tutto il ciclo annuale. In inverno migliaia di “limicoli” - come i “piovanelli pancianera”, i “chiurli maggiori” e le “pivieresse” le frequentano regolarmente per la ricerca del cibo o la sosta durante le alte maree. Mentre nei periodi di migrazione, sia in quella primaverile che autunnale, numerose specie (“corriere grosso”, “totano moro”, “pantana”) le utilizzano per la sosta durante i lunghi voli attraverso tutta l’Europa. Numerose specie, inoltre, scelgono le barene artificiali come siti di nidificazione. Le barene sono tipici habitat lagunari, lembi di terra percorsi da piccoli canali (ghebi) che formano ramificazioni contorte e che emergono soltanto durante le basse maree. Sono ambienti mutevoli ed eterogenei e ospitano specie acquatiche e numerosi uccelli che in questo habitat trovano rifugio oppure vanno in cerca di cibo.
Finora mancava il fenicottero - in greco “Phoenicopterus”, “ali di porpora” - che da oggi può tornare a essere considerato una presenza stabile sulle barene artificiali lungo il Canale Cornio, nel Lago dei Teneri o nei pressi del Canale Malamocco-Marghera. Qui, gruppi misti di fenicotteri adulti, dalla tipica livrea rosata, e di più numerosi immaturi, che presentano invece una colorazione marrone chiaro, sostano in riposo o si alimentano di piccoli crostacei, altri invertebrati, microalghe e semi di piante acquatiche che filtrano dal sedimento dei “chiari”.
La presenza di varie comunità di uccelli nelle aree della laguna di Venezia - che utilizzano le barene e le velme - è un evidente indicatore ambientale di equilibrio dell’ecosistema e della sua salvaguardia. La quasi totalità delle colonie di “sterne comuni”, “fraticelli” e “beccapesci” (tutte specie di interesse comunitario come stabilito, inoltre, dalla Direttiva Uccelli dell’Unione Europea) si sono insediate sulle barene artificiali e non su quelle naturali.
In Italia la presenza dei fenicotteri in colonie regolari risale al 1993, negli stagni di Cagliari, in Toscana nella laguna di Orbetello (1994), poi nelle saline di Margherita di Savoia in Puglia (1996) e a Comacchio dal 2000.
Soltanto la continua osservazione potrà dirci e permetterci di accertare, nei prossimi anni, se la laguna di Venezia, come tutto lascia supporre, sarà divenuto il sito più a nord dell’intero bacino del Mediterraneo di regolare nidificazione del fenicottero.
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