Michieletto: «Risparmiare per garantire i servizi sociali»

MARTELLAGO. Perché si è candidato a sindaco di Martellago?
«La passione civica e il dovere di mettere a disposizione del mio paese e dei concittadini l’esperienza che una persona della mia età ha potuto maturare nel lavoro, nella professione, nel contatto con le persone nella vita quotidiana».
Quali saranno le prime tre cose concrete che farà nei primi cento giorni se sarà eletto?
«Una giunta di sole sei persone, compreso il sindaco, anziché le otto attuali. Quanto risparmiato e dalla cessione delle partecipazioni pubbliche non strategiche confluirà in un fondo di garanzia per le famiglie in difficoltà. La macchina comunale, ove possibile, sarà riordinata. Saranno “mappati” i piccoli lavori da fare, sulla scuola saranno gettate le basi per gli eventuali interventi di edilizia da affrontare».
La crisi sta mordendo le famiglie e i trasferimenti statali sono sempre meno. Come continuare a garantire i servizi ai cittadini senza toccare le loro tasche?
«Con i risparmi fatti sarà finanziato un fondo in accordo con le banche presenti sul territorio, che permetterà ai nuclei bisognosi di saldare alcune rate del mutuo o affrontare una qualche spesa imprevista. Per investimenti futuri si ricorrerà al project financing, al leasing pubblico e al noleggio operativo, che non incidono sul patto di stabilità, spazi pubblicitari, vendita immobili di proprietà del Comune per fare cassa e accesso ai finanziamenti con bandi regionali ed europei con i Fondi europei di sviluppo regionale».
Anche i commercianti e gli imprenditori sono in difficoltà. Quale ruolo dovrà avere il Comune per continuare a garantire l’occupazione ed evitare la chiusura di negozi e imprese?
«Il Comune non ha strumenti determinanti per risolvere questi problemi. Deve metterli nella migliore condizione, per quanto di competenza, per esercitare le proprie attività».
Nei prossimi anni è prevista l’apertura del casello del Passante e delle tangenziali di collegamento. Come cambierà il centro di Martellago? È possibile immaginare una sua chiusura?
«Abbiamo sempre criticato, e mai condiviso, le scelte fatte dal Comune: il paese sarà caricato di altro traffico. Pensare a una chiusura del centro è improbabile e non condivisibile: sarebbero pregiudicate le attività e la fruibilità dei servizi».
Come intende rilanciare e ravvivare le frazioni?
«Sistemare l’arredo urbano, portando la vivibilità e la riqualificazione pure nelle zone finora “periferiche”. Il tutto dovrà integrarsi con il progetto della piste ciclabili. Possibilità di chiudere i tre centri, pur con la difficoltà di Martellago, magari il solo sabato pomeriggio e la domenica».
Un progetto che le piacerebbe realizzare a lungo termine?
«Completare una vera rete di piste ciclabili. Installare un sistema di telecamere ai varchi di ingresso dei paesi. Proponiamo un modo “intelligente” che comunichi alle forze dell’ordine le auto rubate o non assicurate».
Alessandro Ragazzo
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