«Mia mamma Manuela ha commesso gravi errori»

Omicidio d’Isabella. Elena Marigo: «È giusto che si assuma le proprie responsabilità, ma lei non ha ideato il delitto con i fratelli Sorgato»
CAMPONOGARA. «Sentire la sentenza che è stata emessa contro mia mamma di 16 anni e 10 mesi da l Tribunale di Padova è stata davvero dura. Non fa certo piacere una cosa del genere. Spero che in appello prevalga la tesi dell’avvocato difensore, Alessandro Menegazzo che punta a far capire che lei non ha ideato con i fratelli Sorgato il delitto».


A dirlo è Elena Marigo, figlia di Manuela Cacco, la tabaccaia di Camponogara coinvolta con i fratelli Freddy e Debora Sorgato nell’omicidio della segretaria padovana Isabella Noventa. Elena che ha una bambina di 13 mesi, in tutti questi mesi non ha mai smesso di andare a trovare la mamma insieme al fratello Alberto, e ai nonni nel carcere femminile della Giudecca a Venezia.


«Siamo sempre stati vicini a mamma in questo periodo, ma questo non toglie il gran dolore provocato da questa vicenda alla famiglia Noventa. La perdita di Isabella deve essere stata per loro una cosa inimmaginabile. Se fossi stata io una dei famigliari di Isabella, avrei avuto come è giusto che sia, una grandissima rabbia nei confronti dei protagonisti di questa vicenda».


Elena non nasconde il suo disprezzo totale per Freddy Sorgato e parla della fragilità sentimentale ed emotiva della madre: «Mia mamma purtroppo dal punto di vista sentimentale è molto fragile. Ha sempre fatto degli errori nella vita con gli uomini, scegliendo quelli sbagliati. Freddy era il peggiore di tutti. Quando entrava in negozio per parlare con lei io uscivo. Letteralmente non lo sopportavo. Una persona spregevole. Lei è sempre stata in balia delle sue macchinazioni. Ciò senza nulla togliere alle gravi responsabilità di mia mamma che si deve assumere». Elena spiega che una bella sorpresa è stata in questa storia la figura del padre Smeraldo Marigo, un tempo implicato in vicende giudiziarie legate all’ex mala del Brenta. «Mio papà ci ha aiutato ad affrontare questo duro percorso – spiega Elena – ed è stato molto vicino a me, ad Alberto e anche ai miei nonni e alla stessa mia mamma». Ora Elena e anche il l fratello Alberto aspettano i 90 giorni del deposito delle motivazioni della sentenza: «Questo risultato – dice – e cioè il fatto che mia mamma ha preso la metà degli anni di condanna degli altri due imputati è frutto anche del gran lavoro fatto dall’avvocato Alessandro Menegazzo che confermeremo in tutti i gradi di giudizio in cui mia mamma deciderà di ricorrere. Speriamo prevalga la sua posizione cioè quella del favoreggiamento».


Per qualche tempo, visto il gran caldo, le visite con la bimba al seguito in carcere a Venezia saranno sospese, fa sapere la figlia della tabaccaia: «Con queste temperature scombussolerei la vita della piccola che ha solo 13 mesi», conclude Elena. «Nei mesi scorsi ho sempre portato la bimba alla nonna, ma ora faremo una pausa. Anche i genitori di Manuela, che hanno una certa età, faranno visite più cadenzate. Comunque resteremo sempre vicini alla mamma, anche se sappiamo benissimo, e non lo nascondiamo che ha commesso gravissimi errori di cui si deve assumersi tutte le responsabilità».


Alessandro Abbadir


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