«Mi sento male», poi più nulla Ale era papà da pochi giorni

Alessandro D’Auria era direttore di un’impresa di pulizie, aveva due figli Domani mattina a Zelarino i funerali, il cordoglio degli amici con cui giocava



Si è sentito male davanti al cognato Andrea con il quale era andato a giocare a calcetto al centro sportivo “La Favorita” non lontano dalla sua abitazione di via Castellana 99. Alessandro D’Auria ha avuto solo il tempo di dire: «Mi sento male», poi è caduto a terra e non sono serviti a nulla, prima i tentativi di rianimarlo con il defibrillatore del centro sportivo e poi le infinite manovre provate dai sanitari del Suem. Alessandro è morto poco dopo le 20.30 di lunedì sera. Aveva 48 anni, sposato con due figli, l’ultimo dei quali nato dieci giorni fa. Alessandro era cardiopatico. Il padre era morto, sempre per infarto, nel 1992. La famiglia originaria della Campania era arrivata a Mestre ed era andata a vivere in via Bagaron a Campalto dove c’è ancora la madre di Alessandro.

D'Auria, direttore di un'impresa di pulizie, la «Pulistar», si occupava in particolare di strutture alberghiere e di ricezione. In via Castellana viveva con la moglie Mirella e il figlio di undici anni Nicolò e con l’ultimo arrivato Mattia, nato dieci giorni fa. Lunedì sera si era ritrovato insieme ad alcuni amici per una partita di calcetto in compagnia. Alessandro da sempre amava il calcio. Improvvisamente è crollato a terra, senza che si potesse fare nulla per salvarlo.

«Ti ho sempre ringraziato per la tua gentilezza e disponibilità e lo faccio anche ora - scrive Valentina, un'amica, su Facebook -. Credo che ovunque tu sia ora devi assolutamente proteggere la tua famiglia. La vita alcune volte è profondamente ingiusta. Lo è stata anche con te». Sono decine i messaggi di cordoglio da parte dei conoscenti che hanno appreso la notizia. «Ale, voglio ricordarti così - scrive Alessandro, allegando una foto che lo ritrae insieme alla vittima da ragazzini - quando la cosa fondamentale per noi era ridere».

Le cugine di Salerno lo ricordano quando, da ragazzo, si recava a trovare i parenti in Campania. Lo ricordano come un ragazzo a cui piaceva ridere e discutere di calcio e poi ascoltare a tutto volume le canzoni di Nek.

Il magistrato di turno, Paolo Fietta, sapendo che l’uomo soffriva di problemi cardiaci e che questi sono la causa del decesso, ha messo a disposizione della famiglia la salma. I funerali si svolgeranno a Zelarino, giovedì mattina con inizio alle 9, nella casa dei Testimoni di Geova.

Lo scorso anno a febbraio era morto giocando a calcetto Angelo Marco Giordano di 32 anni. Il ragazzo mentre giocava ha smesso di parlare e si è accasciato su un fianco. Il cuore di Angelo, ha cessato di battere sotto gli occhi dei compagni di squadra. A nulla sono valsi gli sforzi per rianimarlo da parte dei medici. —



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